Almeno una persona è morta e altre otto, fra cui tre bambini, sono rimaste ferite per l'esplosione di una bomba in un centro culturale sciita nella città settentrionale afghana di Mazar-i- Sharif. A quanto ha reso noto il portavoce del ministero dell'Interno, Abdul Nafay Takoor, lo scoppio è stato causato da esplosivo piazzato nel centro culturale Tabayan Shia.
La vittima è una guardia di sicurezza, mentre i feriti sono cinque giornalisti e tre bambini. L'attentato è avvenuto durante un evento per ringraziare i giornalisti della provincia, al quale erano presenti anche autorità religiose e civili.

Il Tabayan è un centro culturale filo iraniano. Una sua sede a Kabul era stata presa di mira dallo Stato Islamico nel 2017, con un attentato che causò almeno 50 morti.
Doveva essere una giornata di festa per celebrare una giornata dedicata ai giornalisti a Mazar-i-Sharif, nel nord dell'Afghanistan. Forse proprio per questo un gruppo terroristico ha voluto macchiarla con il sangue, lanciando una bomba.
La giornata si stava svolgendo in un clima disteso. Dopo il discorso di un alto funzionario talebano, i bambini hanno cantato l'inno nazionale dell'Afghanistan. Proprio in quel momento "si è sentito un forte boato", come ha raccontato il giornalista locale Atif Arian, che si trovava sul posto ed è anche rimasto ferito a un orecchio.
Fumo, cenere e detriti. Il bilancio, che è comunque provvisorio, poteva essere molto più grave.

Il portavoce della polizia Mohammad Asif Waziri ha riferito che "quando è avvenuta l'esplosione, c'era il caos, tutti cercavano una via di fuga temendo che l'edificio crollasse", e ha aggiunto che alcuni suoi colleghi sono rimasti "feriti gravemente". Stando a quanto riportato dal giornale afghano Tolo News, tra le persone coinvolte ci sarebbe anche un loro reporter. Secondo il sito, oltre ai professionisti dell'informazione erano presenti anche numerose autorità religiose e diversi funzionari locali.

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