Il governo «sta valutando l'ipotesi di praticare sui carburanti un'accisa mobile [...] al fine di contenere l'impatto sui consumatori finali» dell'aumento dei prezzi legato alla guerra in Ucraina. Lo ha sottolineato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso dell'informativa nell'Aula del Senato.

«Poiché c'è stato un maggior gettito Iva questo potrebbe essere utilizzato per ridurre le accise e ottenere una riduzione del prezzo alla pompa», ha spiegato Cingolani. Ma, ha aggiunto «sappiamo che operare sui carburanti è molto complesso».

I prezzi del carburante sono schizzati alle stelle nelle ultime settimane e l'esecutivo guidato da Mario Draghi dovrebbe intervenire con un decreto, atteso per la giornata di giovedì.

Attualmente, le accise sui carburanti sono attestate intorno a un valore di 0,73 centesimi al litro.

L'introduzione delle accise mobili sul carburante vorrebbe dire un taglio sul costo di benzina e gasolio. Ma a quanto ammonterebbe? Secondo alcune stime che circolano in queste ore sui tavoli del governo si parlerebbe di circa 10-15 centesimi al litro.

La media nazionale dei prezzi si attesta oggi a 2,105 euro al litro per la benzina in modalità self service e 2,208 per il servito. Per il gasolio siamo a 2,108 euro al litro per il self service e 2,219 per il servito. Per il gpl siamo a 0,880 euro/litro. In Costiera Amalfitana diesel e super in modalità servito sono vicini ai 2,50 euro al litro.

Se il taglio fosse realmente di 10-15 centesimi al litro, benzina e diesel scenderebbero intorno ai 2 euro per la modalità self service, più o meno gli stessi valori che venivano registrati solamente una settimana fa.

In breve, l'intervento del governo sembra avere un impatto minimo sui consumatori.