Tu sei qui: AttualitàIl 55% delle donne è vittima di molestie e discriminazioni sul lavoro: i dati della Fondazione Libellula
Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 9 agosto 2022 10:23:20
Più di una donna su 2 (ossia il 55%) si dichiara vittima di una manifestazione diretta di molestia e discriminazione sul lavoro.
Sono i dati della survey Lei(Lavoro, equità, inclusione), realizzata da Fondazione Libellula, che ha coinvolto oltre 4.300 lavoratrici e libere professioniste in tutta Italia con l'obiettivo di fotografare lo stato dell'equità di genere del mondo del lavoro italiano.
Come se non bastasse, il 22% ha dichiarato di aver avuto contatti fisici indesiderati e il 53% ha subito complimenti espliciti non graditi.
Le conseguenze si riflettono in una limitazione del proprio comportamento per paura che possa essere male interpretato o portare a conseguenze negative: il 58% delle donne intervistate non reagisce efficacemente di fronte ad una molestia, di queste il 38% non vuole passare come una persona troppo aggressiva o 'quella che se la prende', mentre l'11% non sa come fare.
«Questi dati fotografano una situazione inquietante all'interno dell'ambiente lavorativo delle aziende italiane e devono imporre una riflessione: il linguaggio e gli atteggiamenti non verbali occultano la dimensione professionale delle donne sul posto di lavoro. Per tante i luoghi di lavoro rappresentano contesti poco sicuri, psicologicamente e fisicamente complicati», afferma Debora Moretti, fondatrice e presidente di Fondazione Libellula.
Quanto a carriera e potere, per gli uomini è più facile e veloce crescere e vedere riconosciuti i propri meriti. Arrivano di più e prima a posizioni di potere, ciò fa sì che in azienda la leadership diffusa sia prevalente al maschile. La carriera della donna è spesso interpretata alla luce di altri fattori rispetto al merito o alla competenza: il 71% sperimenta contesti in cui la leadership e i ruoli di responsabilità sono spesso prevalentemente ricoperti da uomini, il 79% vede crescere i colleghi uomini più velocemente, anche se con minore esperienza della propria o di altre donne.
Questa difficoltà di progredire nel proprio percorso lavorativo peggiora in contesti in cui la genitorialità è percepita come condizione esclusivamente femminile. Le donne, così, non sono serene nel comunicare alla propria azienda di essere incinte (41%). Il 68% ha visto rallentare il proprio percorso di crescita, o quello di altre donne, a causa della maternità e il 65% che ha sentito allusioni e commenti rispetto alle conseguenze negative della maternità in azienda.
L'obiettivo di Fondazione Libellula è cambiare questo scenario, portando nei luoghi di lavoro progetti e attività come workshop o seminari dedicati a collaboratori e collaboratrici su stereotipi, empowerment, linguaggio e managerialità inclusiva, percorsi dedicati alla prevenzione al contrasto delle molestie, sportelli di ascolto psicologico attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per tutte le aziende che ne fanno richiesta.
«Il nostro obiettivo è quello di creare un modello virtuoso e portarlo in tutte le aziende in modo da generare ambienti professionali non discriminatori», conclude la presidente.
Fonte: Il Vescovado
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