Tu sei qui: AttualitàReinserimento sociale ed educazione ambientale: immersione nella Baia di Ieranto per i ragazzi dell’Area Penale di Napoli
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 9 gennaio 2023 11:44:25
In Campania il reinserimento sociale passa attraverso la conoscenza del patrimonio ambientale e culturale.
Sabato 7 gennaio i ragazzi dell'Area Penale di Napoli hanno scoperto un mondo nuovo: la biodiversità dei fondali della Baia di Ieranto, nel Parco Marino Protetto di Punta Campanella.
Insieme ai sub di MareNostrum, hanno avuto l'opportunità di immergersi in un'area quasi del tutto inaccessibile via mare (solo a vela e a remi o se autorizzati dall'Area Marina Protetta) per tutelare la prateria di posidonia e la ricca biodiversità presente. Inoltre, hanno visitato in anteprima il Centro Primo Soccorso delle Tartarughe Marine di prossima inaugurazione.
Si tratta di ragazzi che hanno partecipato al progetto di formazione Bust Busters, realizzato da Archeoclub D'Italia, MareNostrum, Dipartimento di Giustizia Minorile. Al termine di un ciclo di lezioni teoriche e pratiche, i ragazzi hanno conseguito un primo brevetto di sub e stanno partecipando ad una serie di azioni a tutela del patrimonio ambientale che hanno visto la partecipazione attiva anche della Marina Militare, del Corpo dell'Ordine di Malta come nel caso di Nisida e Posillipo.
«Tali esperienze possono essere in grado di valorizzare ogni individuo per quello che ha da offrire agli altri, fortificando così la sua autostima e facendogli capire come un'alternativa sia possibile», ha dichiarato Francesca Esposito, Referente Attività Sociali di MareNostrum - Archeoclub D'Italia.
«La Baia di Ieranto è riserva generale del Parco Marino di Punta Campanella. L'ultimo monitoraggio effettuato dall'Amp Punta Campanella a Ieranto ha censito 260 specie tra fauna e flora marina. Quella di sabato è stata un'iniziativa molto importante che rientra nelle nostre politiche di inclusione. Non mi aspettavo tanta emozione, anche nel vedere la soddisfazione sul volto di questi ragazzi», ha spiegato Lucio Cacace, Presidente dell'Area Marina Protetta "Punta Campanella.
«Vogliamo far comprendere come con la conoscenza si possano recuperare questi ragazzi. Il mare è un setting ambientale, storico e culturale eccezionale. Da sempre credo nella cooperazione tra istituzioni ed enti del terzo settore, perché grazie a tutto questo oggi possiamo creare eventi di riscatto e formazione come questo», ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D'Italia.
Fonte: Il Vescovado
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