Tu sei qui: ChiesaAmalfi festeggia la SS. Trinità adempiendo il voto di Mons. Ercolano Marini
Inserito da (redazionelda), giovedì 13 giugno 2019 21:55:04
Nel ricordo di monsignor Ercolano Marini, domenica 16 giugno Amalfi si appresta a celebrare la festa della Santissima Trinità, adempiendo un voto che, immediatamente prima di lasciare Amalfi, aveva espresso in una lettera inviata il 24 settembre 1945 all'arcidiacono del Capitolo Cattedrale, monsignor Andrea Afeltra: «E' mio volere che la festa della Trinità si celebri col dovuto decoro nel nostro Duono, ove, secondo la consuetudine dovrà essere trasportato il quadro della SS. Trinità, che si venera nella Chiesa dell'Orfanotrofio».
La tela raffigurante l'Augusto Mistero è un suo dono: dipinta "in puro stile orientale" a Betlemme, era arrivata in Amalfi il 13 aprile del 1937. Domenica prossima, 16 giugno, alle 18,30, partendo dal Santuario della SS. Trinità, adiacente al Centro di Solidarietà "Mons. Marini", sarà portata processionalmente in Cattedrale, ove sarà celebrata la Messa solenne con la partecipazione delle famiglie della Parrocchia. E' stato il Parroco della Cattedrale, don Antonio Porpora, a voler mettere al centro della festa liturgica, a coronamento anche dell'anno catechistico, la famiglia cristiana, che monsignor Marini amava definire «pallida immagine della SS. Trinità». Un'idea subito condivisa, perché per monsignor Marini - percui è stato avviato il processo di beatificazione - il Mistero della SS. Trinità più che oggetto di studio, doveva essere un'esperienza di amore, da vivere insieme nella famiglia e nella comunità.
«Come è bella e piena di speranze la famiglia cristiana! - così scriveva in una sua lettera pastorale - Felici i figliuoli, che crescono nell'atmosfera calda dell'amore, scambievole fra i genitori! Che li vedono vivere, lavorare, soffrire, pregare insieme, insieme effondersi per educarli e morire con la speranza di ritrovarsi insieme al di là della tomba: Questa unità, risultante dalla fusione di affetti, di trepidazioni, di sollecitudini, di preghiere, di dolori, di anime, di vite, è come la levadell'educazione». Sono parole profetiche, perché oggi più che mai si sente il bisogno che la famiglia cristiana si riappropri del suo ruolo naturale di educatrice alla fede, assicurando ai figli il clima di amore generato dalla presenza di Dio.
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Fonte: Il Vescovado
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