Tu sei qui: ChiesaFuochi di Minori, la condanna di Mons. Soricelli: «Evento che ha creato disorientamento, smarrimento e divisione»
Inserito da (redazionelda), giovedì 16 luglio 2020 18:46:10
L'arcivescovo della Diocesi di Amalfi Cava de' Tirreni, monsignor Orazio Soricelli, rompe il silenzio e interviene sulla vicenda fuochi d'artificio a Minori nel giorno di Santa Trofimena. Soricelli condanna quanto verificatosi «per un evento che si è trasformato in occasione di disorientamento, smarrimento e divisione».
In una lettera indirizzata ai Presbiteri, alle Autorità e ai fedeli dell'Arcidiocesi, Soricelli spiega di non essere stato messo a conoscenza del fatto che al termine della Celebrazione Eucaristica si sarebbe svolto un vero e proprio spettacolo pirotecnico autorizzato dal sindaco Andrea Reale e chiarisce la sua posizione e quella della Chiesa, spiegando che «non si può, in nome della religione o del culto ai santi, non mostrare attenzione, sobrietà e rispetto verso tanti nostri fratelli che stanno vivendo una situazione difficile e non essere solidali con tante famiglie che in questi mesi hanno dovuto piangere i loro cari» e invitando tutti a riflettere.
Pubblichiamo di seguito, a beneficio della completezza d'informazione, la nota integrale a firma di Mons. Soricelli
In queste ultime ore ho ascoltato e letto tante riflessioni e risonanze scaturite dall'episodio dello sparo dei fuochi avvenuti a margine della festa di Santa Trofimena a Minori dello scorso 13 luglio. La situazione nella quale mi sono trovato è stata veramente surreale.
Pochi minuti prima dell'inizio della celebrazione Eucaristica, mentre stavo indossando i paramenti sacri, sono venuto a conoscenza della programmazione dei fuochi. Ho chiesto spiegazioni e mi è stato riferito che si trattava di pochi spari. Il momento e la circostanza in cui mi trovavo mi hanno impedito di approfondire la questione e avere tutti gli elementi necessari per poter intervenire. Inoltre mi era stato riferito che l'iniziativa non era stata promossa né dalla Parrocchia, né dal Comune, ma da privati cittadini, autorizzati dalle Autorità preposte.
Ora, avendo raccolto ulteriori elementi, posso affermare che l'episodio, oltre ad essere stato un fatto grave e che non doveva verificarsi per tutte le molteplici motivazioni che sono state espresse da tanti di voi in questi giorni e che mi sento di condividere, ha evidenziato una circostanza nella quale è venuto a mancare il dialogo e il coordinamento tra le varie istituzioni, sia civili che religiose. Come Pastore e guida della comunità diocesana, esprimo tutto il mio disappunto per un evento che si è trasformato in occasione di disorientamento, smarrimento e divisione.
E' auspicabile che un attento confronto fra tutti i responsabili, civili e religiosi, porti a comprendere che non si può, in nome della religione o del culto ai santi, non mostrare attenzione, sobrietà e rispetto verso tanti nostri fratelli che stanno vivendo una situazione difficile e non essere solidali con tante famiglie che in questi mesi hanno dovuto piangere i loro cari. Invito tutti a riflettere sull'accaduto e per la propria quota di responsabilità, con il dovere della vigilanza, affinché altri episodi del genere non si verifichino, in futuro, in nessuna altra Comunità Parrocchiale dell'Arcidiocesi.
Carissimi, i santi, dobbiamo onorarli seguendo i loro esempi, ponendo attenzione ai poveri e lavorando in favore di chi è in difficoltà e necessita della nostra solidarietà cristiana.
La Beata Vergine del Carmelo, i Santi Patroni della nostra Arcidiocesi ci ottengano di gareggiare nella carità.
Fonte: Il Vescovado
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