Tu sei qui: ChiesaIII domenica dopo Pasqua, a Pogerola si festeggia la Madonna dei Fuondi
Inserito da (redazionelda), sabato 17 aprile 2021 19:55:12
di Gabriele Cavaliere
A causa delle disposizioni anti Covid -19, per il secondo anno il pellegrinaggio sulla montagna non potrà svolgersi. Vietate anche la processione ed il tradizionale pic-nic. Tuttavia, per consentire ai fedeli di omaggiare la "loro" Madonna, la statua che si porta in processione, provvisoriamente, è stata trasferita nella chiesa di Santa Marina Vergine, sempre a Pogerola.
La Madonna dei Fuondi che potremmo definire "originale", invece, resta nella sua chiesa, murata sull'altare della chiesetta omonima.
Stando alla tradizione, la sacra icona, che consiste in un bassorilievo alto alcune decine di centimetri, raffigurante la Madonna col bambino, venne ritrovata nel XVIII secolo sulla Spiaggia di Fuenti da alcuni operai agerolesi. Durante il percorso verso Agerola che, ricordiamo, si svolgeva a piedi - salendo da Amalfi via scale del "Cieco" e proseguiva poi via Gaudio, quindi via Monte Murillo - giunti nel luogo dove oggi sorge la chiesa gli uomini furono costretti a fermarsi poiché la madonnina divenne così pesante da non poter più essere trasportata. La circostanza venne interpretata come volontà della Madonna di fermarsi in quel luogo e così venne edificata la chiesetta, poi restaurata nel 1874.
Dal 1959 si venera una statua in cartapesta che un tempo era allocata nella Chiesa dello Spirito Santo di Amalfi, demolita nel 1939.
La chiesa dello Spirito Santo fu costruita sul corso del fiume nel 1576, nel punto in cui oggi si vede il Palazzo Castriota (l'edificio che al pian terreno ospita il Monte dei Paschi di Siena). La chiesa, che era sede della Confraternita dei Cartari, sorgeva in prossimità dell'antica porta settentrionale di Amalfi, la Porta Hospitalis, oltre la quale aveva inizio la Valle dei Mulini, l'antica "zona industriale" di Amalfi, ovvero il territorio "Fuori Portam", con il tempo divenuto "Felepporta". ...
Dell'antica chiesa resta traccia sulla parete esterna del muro di recinzione del palazzo, una serie di archi intrecciati che facevano parte di un chiostrino duecentesco. Ma torniamo a Pogerola. A Fuondi e al promontorio denominato "Gaudio", di cui Fuondi fa parte.
Gaudio è un'altura posta ad ovest del casale Pogerola, antica Pigellula, ed è riconoscibile dalla cortina di lecci che la protegge dai venti e, al tempo stesso, la nasconde.
Oltrepassata la porta d'accesso meridionale, ci si trova dinanzi ad un habitat del tutto inaspettato: quello che da lontano sembra un bosco, infatti, è un declivio coltivato con vigneti, agrumeti, alberi da frutta e ortaggi d'ogni specie. La proprietà un tempo includeva anche una cappella dedicata a Santa Rosa circondata da roseti, che quasi sicuramente venivano impiegate per produrre la preziosa acqua di rose, attività che fino alla prima metà del XIX secolo era assai fiorente in alcuni luoghi della Costiera e ad Agerola, in particolare. Una seconda porta chiude il promontorio sul lato nord, là dove confina con Santa Maria dei Fonti.
Quasi certamente in antico le due porte davano accesso ad una cittadella fortificata, nella quale potevano trovare un rifugio sicuro i Pogerolesi in caso di attacchi nemici. Per lungo tempo Gaudio è stato un mondo a parte, un piccolo eden che colpì la fantasia dello scrittore americano Francis Marion Crawford, il quale proprio qui, nel "Castello del Gaudio - Amalfi", ha ambientato il suo romanzo With the Immortals, pubblicato nel 1888 e mai tradotto in italiano.
Poco più ad est della Madonna dei Fonti sono stati ritrovati alcuni ruderi che fanno pensare che lì "doveva essere dislocata, nel Medioevo, una postazione militare per la difesa contro eventuali attacchi provenienti dall'entroterra agerolese e per il controllo della via di accesso ad Amalfi" (v. G. FIENGO - G. ABBATE, Case a volta della Costa d'Amalfi, CCSA, Amalfi 2001, pag. 292).
... La pandemia passerà, prima o poi, e riprenderanno i pellegrinaggi alla Madonna dei Fuondi e a Gaudio.
Ovviamente, chi non riesce ad aspettare la terza domenica dopo Pasqua potrà sempre incamminarsi lungo uno delle più belle passeggiate della nostra Costiera. Casomai proseguendo per il Convento di Cospita... ma questa è un'altra storia!
Fonte: Il Vescovado
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