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Il messaggio di Natale dell'arcivescovo Soricelli: «Vicini a persone che hanno subito danni e disagi da maltempo»

Inserito da (redazionelda), lunedì 23 dicembre 2019 23:11:36

«Il Signore Gesù possa cambiare il nostro cuore, affinché noi diventiamo Betlemme "casa del pane" e gustiamo la gioia del Natale con Maria, Giuseppe ed i pastori»: questo il centro del messaggio natalizio 2019 di monsignor Orazio Soricelli, arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni. Ma anche un pensiero di vicinanza per le persone che hanno subito danni e disagi dal maltempo. Segue testo.

In occasione del Santo Natale, mi è gradito rivolgere un cordiale saluto augurale alla Comunità diocesana di Amalfi - Cava de' Tirreni.

Nella nostra società, non mancano gesti di bontà, di generosità e di altruismo, ma purtroppo, sono presenti anche azioni di egoismo, di cattiveria e di violenza. Il Signore Gesù, entrando nella storia umana, ci manifesta la vicinanza, la benevolenza, l'amore di Dio per noi e ci invita alla concordia, alla pace, alla solidarietà, alla fratellanza e alla tenerezza.

Papa Francesco, il primo dicembre scorso, a Greccio, dove San Francesco di Assisi, nel 1223, allestì il primo presepe vivente, ha scritto una lettera sul significato e il valore del presepe. Il Santo Padre, augurandosi che "la pratica del presepe non venga mai meno, ma possa essere riscoperta e rivitalizzata", ci invita a "contemplare la scena del Natale e a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall'umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo". Davanti al presepe noi "scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui". Tommaso da Celano, il primo biografo di San Francesco, ricorda che in quella notte di Natale, "ciascuno se ne tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia".

Carissimi, raccomando vivamente che in ogni famiglia si possa realizzare un piccolo presepe, per ricordare il mistero del Natale. Il Sommo Pontefice ci dice che "non è importante come si allestisce il presepe, ciò che conta, è che esso parli alla nostra vita" e al nostro cuore. Il presepe, infatti, "ci educa a contemplare Gesù, a sentire l'amore di Dio per noi, a sentire e credere che Dio è con noi e noi siamo con Lui, tutti figli e fratelli grazie a quel Bambino Figlio di Dio e della Vergine Maria.

Nel presepe, troviamo anche il pastore dello stupore, della meraviglia. Dallo stupore scaturisca il nostro "grazie" a Dio che "non ha voluto lasciarci soli". Ad ogni Natale noi ci scambiamo gli auguri perché avvertiamo che la Nascita di Gesù è anche la nostra nascita, la nascita di Dio nella grotta della nostra povertà. Facciamo in modo che noi cristiani diffondiamo luce con la nostra vita. Le famiglie e le nostre comunità parrocchiali assomiglino veramente a Betlemme. Brilli la stella della testimonianza che racconti la bellezza di una vita abitata e trasformata dalla Presenza e dall'innocenza del Dio Bambino in mezzo a noi. Il Signore Gesù possa cambiare il nostro cuore, affinché noi diventiamo Betlemme "casa del pane" e gustiamo la gioia del Natale con Maria, Giuseppe ed i pastori. Ci doni il coraggio di saper condividere con chi non ha, per fare l'esperienza meravigliosa del dono, per vivere il Natale insieme a Lui!

Il mio paterno e fraterno augurio di sante feste, raggiunga tutte le persone del nostro territorio, in particolare quelle sole, malate o che vivono momenti di difficoltà economica e familiare. In questo Natale, siamo vicini alle persone che in questi giorni hanno subito danni e disagi, a causa del maltempo. Il nostro territorio è incantevole, ma anche delicato e fragile!

Nell'augurarvi un buon e santo Natale, invoco la benedizione del Signore su ciascuno di voi!

+ Orazio Soricelli

Arcivescovo

Fonte: Il Vescovado

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