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Amalfi, Sant'Antonio, traslazione

Lunedì 12 febbraio Amalfi fa memoria della "Lingua di Sant'Antonio"

752 anni fa, quando San Bonaventura da Bagnoregio ordinò la traslazione delle reliquie del Santo, scoprì che la lingua era rimasta completamente intatta.

Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 9 febbraio 2024 16:26:07

La storia della Lingua incorrotta di Sant'Antonio di Padova è un mistero da ben 750 anni. L'8 aprile del 1263, San Bonaventura da Bagnoregio, allora Ministro Generale dell'Ordine francescano, compì un atto che avrebbe lasciato un'impronta indelebile nella storia della devozione religiosa.

Quel giorno, l'intento era spostare le sacre reliquie di Sant'Antonio dalla modesta chiesetta di Santa Maria Mater Domini, dove il Santo era stato sepolto quattro giorni dopo la sua morte avvenuta il 13 giugno 1231, alla maestosa Basilica costruita in suo onore.

Durante le operazioni di riesumazione, ci fu un fatto straordinario. Mentre il corpo del Santo si era ridotto a un cumulo di cenere e ossa, la lingua, una delle parti più vulnerabili e soggette alla decomposizione, era rimasta completamente intatta.

Da allora, il fenomeno della Lingua incorrotta di Sant'Antonio ha continuato a catturare l'attenzione e l'ammirazione dei fedeli, diventando oggetto di fervente venerazione e fonte di ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo. Ogni anno, la celebrazione della Traslazione delle reliquie, popolarmente conosciuta come la "Festa della Lingua", rinnova il legame tra i devoti e questo straordinario segno divino.

Il 12 febbraio, ad Amalfi, si terrà una Santa Messa nella Chiesa di San Benedetto (ore 18) per commemorare questo evento. Al termine sarà distribuito il pane benedetto. La festa non è solo un momento di devozione e preghiera, ma anche di riflessione profonda sul significato della reliquia. La Lingua incorrotta di Sant'Antonio è infatti un invito alla riscoperta dei valori evangelici e della Parola di Dio.

Sant'Antonio è conosciuto come il Santo della Parola, colui che ha predicato con fervore e dedizione la verità evangelica, portando conforto e guarigione sia spirituale che fisica alle persone del suo tempo. La conservazione miracolosa della sua lingua è un simbolo tangibile di questo impegno e un richiamo alla necessità di accogliere e diffondere la Parola di Dio nelle nostre vite.

In un mondo sempre più distratto e distante dai valori spirituali, la storia della Lingua incorrotta di Sant'Antonio continua a risuonare con forza, offrendo un messaggio di speranza e di fede per tutti coloro che cercano la luce e la guida divina nelle proprie vite.

La festa della Lingua di Sant'Antonio è quindi non solo un momento di celebrazione religiosa, ma anche un'occasione per rinnovare il nostro impegno a vivere secondo gli insegnamenti del Vangelo e a diffondere l'amore e la compassione nel mondo.

Fonte: Amalfi News

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Lunedì 12 febbraio Amalfi fa memoria della Lingua di Sant'Antonio<br />&copy; Michele Abbagnara Lunedì 12 febbraio Amalfi fa memoria della Lingua di Sant'Antonio © Michele Abbagnara
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