Tu sei qui: CronacaA Cava un Centro Internazionale per la Cultura
Inserito da L'addetto stampa Mariella Sportiello (admin), venerdì 4 maggio 2007 00:00:00
Il Sindaco di Cava de'Tirreni, dott. Luigi Gravagnuolo, ha partecipato alla conferenza, svoltasi presso la sala stampa della Camera dei Deputati a Roma, per la presentazione di un ambizioso progetto promosso dalla Commissione Cultura del Parlamento, presieduta dall'On. Pietro Folena, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l'ICCROM (Centro Internazionale per la conservazione del patrimonio culturale), l'ICOMOS (Consiglio internazionale sui monumenti e siti culturali) e l'UNESCO.
Il progetto prevede la realizzazione a Cava de'Tirreni di un Centro Internazionale per la gestione integrata del patrimonio culturale e per la formazione degli operatori specializzati nella valorizzazione e tutela dei paesaggi culturali. L'iniziativa è frutto di un impegnativo lavoro svolto dal Sindaco Luigi Gravagnuolo e dall'Assessore alla Qualità dello Sviluppo e del Lavoro, dott. Francesco Musumeci, per sostenere la candidatura della città di Cava come sede di una struttura di alto livello, in grado di promuovere e dare nuova vitalità alla città di Cava.
Grande entusiasmo espresso dal Sindaco in conferenza, che, dopo aver ringraziato per l'invito l'on. Folena ed i presenti, ha dichiarato: «La realizzazione di un Centro per la gestione del patrimonio culturale nella nostra città rappresenta per noi un importantissimo risultato, che dimostra come la nostra Amministrazione stia lavorando per promuovere le potenzialità di Cava, candidandola a divenire sede di una struttura di grande pregio culturale ed in grado di stimolare attenzione, attrarre risorse e promuovere nuovi investimenti».
Ha aperto i lavori l'on Pietro Folena, che ha illustrato il carattere innovativo del progetto che si intende realizzare, che pone al centro dell'interesse la gestione integrata del patrimonio culturale e la necessità di individuare strutture e strumenti atti a promuoverne lo sviluppo. «La scelta della città di Cava quale sede del Centro - ha sostenuto l'onorevole - è motivata dal fatto che essa, oltre ad essere sede di beni monumentali ed archeologici di particolare pregio, è localizzata alle porte di due dei più importanti siti italiani dichiarati patrimonio dell'UNESCO: il comprensorio archeologico Cilento-Vallo di Diano e la Costiera Amalfitana».
Gli illustri relatori del convegno, il dott. Mounir Bouchenaki, direttore dell'ICCROM, il prof. Marco Dezzi Brardeschi, presidente ICOMOS, il prof. Giovanni Puglisi, presidente Commissione UNESCO di Roma, il dott. Engelbert Ruoss, direttore UNESCO della sede di Venezia, e l'arch. Anna Di Bene, funzionario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, hanno relazionato sull'attenzione che deve essere attribuita alla tutela del paesaggio, inteso come interazione tra bene e contesto, tra architettura ed ambiente, tra arte e società. In tutto il Mediterraneo, e particolarmente in Italia, l'azione umana ha organizzato e modellato lo spazio, creando fusione tra natura e cultura.
Ogni bene eccezionale ha origine in questa opera corale di lungo periodo, all'interno della quale i monumenti sono note emergenti. Le capacità, le tecniche, le conoscenze sono diffuse nel territorio. Costituiscono le qualità dei paesaggi riconosciuti dall'UNESCO nella categoria dei paesaggi culturali. In essi l'uso appropriato delle risorse naturali determina l'armonia architettonica ed ambientale, la simbiosi tra le tecniche di organizzazione nello spazio, le tradizioni, le consuetudini sociali ed i valori spirituali, la fusione di funzionalità e bellezza.
Il paesaggio è, dunque, luogo delle trasformazioni naturali, storiche, stagionali o produttive ed il suo restauro è comunemente associato ad un'idea di conservazione, alla pretesa del mantenimento di uno stato fisso ed a-temporale. Grande soddisfazione espressa anche dall'Assessore alla Qualità dello Sviluppo e del Lavoro, dott. Francesco Musumeci, che ha dichiarato: «Il progetto rappresenta per la città una grande opportunità, in grado di innescare processi di sviluppo socioeconomico, favorendo la creazione di nuove filiere produttive ed opportunità di lavoro qualificato in ambito territoriale».
Fonte: Il Portico
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