Tu sei qui: CronacaA rischio l'antica vocazione mercantile di Cava
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 26 novembre 2001 00:00:00
Che Natale sarà? Una domanda che i commercianti si pongono non senza qualche preoccupazione. Negli ultimi anni le vendite non sono state certo da applauso, testimoniano molti operatori del settore. Vuoi la congiuntura negativa, la recessione, i costi per entrare nell'Europa dell'euro, la mucca pazza, l'aumento delle tasse e quant'altro, per loro Babbo Natale, pare, abbia riservato solo carbone. La valle metelliana è da sempre un punto di riferimento, per il circondario, nel commercio. Una tradizione che si riconduce alle origini della città: proprio i portici sono la testimonianza della vivacità e dell'intraprendenza dei cavesi nell'arte del vendere. Sotto di essi sono nate le prime botteghe, lungo quella che era la via carovaniera tra la piana di Salerno e quella napoletana. Un centro pulsante, vitale per l'economia cittadina, che non nasconde di attraversare un momento di incertezze.
La valutazione
«Dell'anno scorso meglio non parlarne - afferma Luigi Trotta (nella foto in alto), presidente dell'Ascom - Purtroppo dobbiamo fare i conti con una contrazione del mercato e la liberazione delle licenze non ci ha certo aiutati, anzi, sono aumentate le offerte. Molte sono le aperture di nuovi negozi e questo ci penalizza in termini di concorrenza, ma ci impegna nella ricerca di una sempre maggiore professionalità. Poi dobbiamo fare i conti con l'apertura del cantiere per la ripavimentazione del borgo, anche se abbiamo concordato una pausa nei lavori dal sei dicembre all'Epifania. Stiamo valutando alcune offerte che ci sono state sottoposte. La mia proposta è anche quella di scegliere un tema per l'occasione - conclude Trotta - in maniera tale da offrire un'immagine quanto più lineare possibile, adottando, per esempio, un unico colore dominante». L'Amministrazione comunale ha già fatto sapere che le casse sono vuote, a rischio addirittura le luminarie per tutta la vallata. Mostra del giocattolo antico, animazione per i bambini, grandissimo albero in piazza: questo il programma. «Nell'unico incontro avuto con gli assessori al Bilancio, Vincenzo Trapanese, al Commercio, Antonio Barbuti (nella foto al centro), ed alla Cultura, Annamaria Armenante - dichiara Aldo Trezza, presidente della Confesercenti - ci fu detto che non c'erano soldi, poche decine di milioni erano disponibili. Ma anche se non lo si concerta con tutte le associazioni del settore, che almeno si faccia qualcosa. Da parte nostra avevamo interessato la Camera di Commercio, che l'anno scorso aveva finanziato un progetto per un'ottantina di milioni». Sotto accusa, però, proprio il centro commerciale naturale, quello storico che fa registrare un preoccupante allineamento delle offerte. «Bisogna cominciare a porsi il problema - afferma Enzo Rupoli di Moulin Rouge - di un piano regolatore che salvaguardi il commercio cavese. Basta fare un giro per il centro per rendersi conto che sta diventando un immenso negozio di abbigliamento. Non c'è varietà nell'offerta, stanno chiudendo parecchie attività storiche che completavano il ventaglio dei prodotti, ed al loro posto solo abbigliamento. Questo fa diminuire l'afflusso di clientela che si rivolge altrove, dove può avere una panoramica più completa. Oltretutto, è sceso paurosamente il livello della qualità, delle proposte di un certo tenore, che hanno sempre caratterizzato il commercio cavese. Stiamo perdendo, in pratica, proprio quello che era nel nostro Dna». La grande distribuzione ha il suo punto di forza nel Centro Commerciale Cavese: «Possiamo registrare - dichiara Concetta Pagano, presidente del C.C.C. - un trend positivo di vendita. Anche quest'anno abbiamo avviato il tradizionale concorso, un gratta e vinci con premi immediati e la possibilità di concorrere all'estrazione finale di un televisore con impianto satellitare». Un Natale che si rispetti, però, non può passare senza il tradizionale panettone e Cava vanta una particolarità: «Noi il panettone lo facciamo assolutamente in maniera artigianale - dice Nunzio Attanasio della pasticceria Elcelsior - uno per uno e con solo prodotti genuini, di tutti i tipi e di tutti i formati ed anche personalizzati. Ai nostri clienti offriamo la possibilità di chiederci il panettone così come lo desiderano, anche con la sorpresa, e possiamo dire che l'iniziativa è apprezzata. Buon panettone e Buon Natale a tutti».
Fonte: Il Portico
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