Tu sei qui: CronacaAccordo Brexit, dall'Erasmus ai trasporti: cosa succede ora e cosa cambia per gli italiani
Inserito da (redazionelda), sabato 26 dicembre 2020 10:11:56
A quattro anni e mezzo dal voto sulla Brexit e dopo mesi di negoziati, Ue e Regno Unito hanno raggiunto un accordo di libero scambio sulle relazioni post "divorzio". Svanisce quindi l'incubo di un no deal e delle sue conseguenze: un caos doganale, una guerra di dazi, conseguenze sulla stretta cooperazione fra l'isola e il continente in settori cruciali come la sicurezza o come la ricerca scientifica, vitale in tempo di emergenza Covid.
UN ACCORDO DA 668 MILIARDI - L'accordo è il più grande trattato di libero scambio mai concepito al mondo (668 miliardi di sterline di giro d'affari nel 2019) e il primo patto bilaterale del genere "a zero dazi e zero quote". Ma cosa succede adesso e cosa cambia per noi italiani?
LE PROSSIME TAPPE - L'accordo entrerà in vigore dal primo gennaio, alla scadenza esatta di quella fase di transizione che il premier britannico Boris Johnson non ha voluto estendere. Sarà in regime provvisorio fino al completamento dei necessari processi di ratifica che Westminster potrebbe chiudere addirittura fra Santo Stefano e Capodanno, ma che il Parlamento europeo intende portare a termine senza fretta: a inizio 2021, secondo il presidente David Sassoli.
STOP ALL'ERASMUS - La Gran Bretagna abbandona il programma Erasmus. Attualmente gli studenti europei in Uk sono 150mila e, probabilmente, con l'entrata in vigore delle nuove regole saranno costretti a iscriversi alle costose università britanniche per poter fare la stessa esperienza che permetteva il programma europeo.
COSA SUCCEDE A CHI È GIÀ IN GB? - Per i giovani che sono già in Gran Bretagna per studio entro il 31 dicembre non dovrebbe cambiare nulla, come riporta il Corriere della Sera.
CI SARANNO ALTRE OCCASIONI COME L'ERASMUS? - Sì, il premier britannico Boris Johnson ha promesso il lancio di Alan Turing, il nuovo programma mondiale che dovrà sostituire per Londra l'Erasmus.
TUTELE PER I CITTADINI UE - Sul coordinamento della sicurezza sociale, l'accordo punta a garantire una serie di diritti per i cittadini dell'Ue che lavorano, viaggiano o si trasferiscono nel Regno Unito e ai cittadini britannici che lavorano, viaggiano o si trasferiscono nell'Ue dopo il primo gennaio 2021.
I TRASPORTI - Per quanto riguarda i trasporti, l'accordo prevede una connettività aerea, stradale, ferroviaria e marittima continua e sostenibile, sebbene l'accesso al mercato offra possibilità inferiori di quelle che offre il mercato unico. Inoltre, sarà garantita la concorrenza tra gli operatori dell'Ue e quelli del Regno Unito, anche in modo da non compromettere i diritti dei passeggeri, dei lavoratori e la sicurezza dei trasporti.
TURISMO E IMMIGRAZIONE - Dal primo gennaio in Gran Bretagna scatta il nuovo sistema di immigrazione. Chi arriva per lavoro, riporta il Corriere della Sera, dovrà avere un visto, ottenibile solo con un'offerta di impiego già ricevuta e un salario previsto di almeno 25.600 sterline (circa 28mila euro). Prevista qualche agevolazione per chi ha un dottorato di ricerca. Sarà invece più difficile entrare per cercare lavori come cameriere o commesso. I turisti non avranno bisogno di visto, ma sarà necessario il passaporto e non si potrà restare per più di tre mesi.
Fonte: Sky News 24
Fonte: Il Vescovado
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