Tu sei qui: CronacaAcqua ai nitrati, il Comune condannato ai rimborsi
Inserito da (admin), mercoledì 16 febbraio 2005 00:00:00
La Cassazione rigetta l'appello del Comune e l'Amministrazione Messina è costretta rimborsare gli utenti dell'Acquedotto, per la mancata erogazione dell'acqua in vari periodi dal ‘94 al ‘97 per la presenza di nitrati. Già su ricorso dell'Unione Nazionale Consumatori, rappresentata dall'avv. Luciano D'Amato, il Giudice di Pace aveva condannato il Comune al risarcimento di un indennizzo. All'Unione Consumatori si aggiunsero altri legali in difesa di liberi cittadini. Il Comune, responsabilmente (si fa presente negli uffici legali del Palazzo), diede esecuzione solo ad alcune sentenze, mentre per altre propose ricorso in Cassazione, ma accantonando le somme dovute per il risarcimento imposto dal Giudice di Pace. «La Cassazione ha rigettato il ricorso del Comune e chiede che venga risarcito il disagio sofferto da tante famiglie», afferma l'avv. Francesco Lupi, che ha difeso gli utenti. La stessa soddisfazione si coglie nell'Unione Consumatori: «La Cassazione per ben due volte ha dato atto della legittimità delle nostre richieste e dei nostri appelli all'Amministrazione perché i cittadini, privati di un loro diritto, fossero in parte risarciti». Una storia che, nel periodo dal ‘94 al ‘97, a vari intervalli, ha turbato la vita di famiglie, se non di interi rioni, in via Vittorio Veneto, in Viale Marconi ed altre strade. Le analisi presentavano una forte concentrazione di nitrati, per cui era stata sospesa momentaneamente l'erogazione dell'acqua e l'approvvigionamento avveniva tramite le autobotti. Scene allucinanti si potevano cogliere in quelle fasi intorno ad una autobotte: giovani, anziani, donne ed uomini, con taniche, bottiglie e recipienti vari. Sembrava di rivivere i giorni della guerra, sotto un sole cocente o sotto la pioggia. Di qui scattò la rabbia quando furono recapitate le bollette di pagamento per un servizio non usufruito. Si rivolsero ai propri legali e la prima battaglia fu intrapresa dall'Unione Consumatori. Ed il Giudice di Pace sentenziò che avevano diritto ad un indennizzo per la mancata erogazione dell'acqua in alcuni periodi dell'anno. Il Comune si appella, ma la Cassazione rigetta il ricorso e lo costringe a pagare.
Fonte: Il Portico
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