Tu sei qui: CronacaAcqua pubblica: «Tanto rumore per nulla»
Inserito da (admin), lunedì 3 settembre 2012 00:00:00
Negli ultimi giorni è stata montata, artatamente, una campagna mediatica promossa da più associazioni e movimenti, a difesa “dell’acqua pubblica”. A questo punto è giunto il momento di fare chiarezza e di “smascherare” chi, in modo pretestuoso, fa leva sulla buona fede dei cittadini cavesi ergendosi ad ultimo baluardo per la difesa di una risorsa indispensabile per l’umanità come l’acqua. Di seguito dimostreremo come questa campagna mediatica sia basata su motivazioni inesistenti, per cui le insinuazioni in essa contenute, sostenute da tesi immaginarie, sono da rimettere decisamente e fermamente al mittente.
Sulla base dei principi affermati, in seguito ai risultati dell’ultima consultazione referendaria sull’argomento, le associazioni ed i movimenti a difesa “dell’acqua pubblica” nel Comune di Cava de’ Tirreni mirano ad incidere sull’evoluzione dell’“Ausino S.p.a. Servizi Idrici Integrati”, società di capitale partecipata esclusivamente dai Comuni che usufruiscono di tutti o parte dei segmenti del servizio idrico integrato.
L’obiettivo della suddetta campagna mediatica è quello di impedire che parte delle quote azionare detenute dagli attuali soci pubblici possano essere cedute a soggetti privati. Per evitare, quindi, il verificarsi di tale eventualità, che attraverso alcuni canali di informazione, strumentalmente, è stata fatta passare come il perseguimento di una vera e propria occulta strategia aziendale, viene richiesto, a più voci, di trasformare l’attuale configurazione giuridica dell’Ausino in azienda speciale consortile di diritto pubblico.
Tali libere interpretazioni contraddicono, radicalmente, le iniziative che sia l’Ausino S.p.a., sotto l’attuale presidenza, che l’Autorità d’Ambito Sele stanno attuando per poter giungere alla stipula della convenzione di gestione del servizio idrico integrato nell’area nord dell’ATO 4 Sele. Difatti, l’Autorità d’Ambito Sele, nell’assemblea dei 144 Comuni partecipanti, con delibera n. 24 del 29.12.2011, ha deciso di procedere all’affidamento diretto del servizio idrico integrato all’Ausino S.p.a. nella zona nord dell’ATO 4 Sele.
Per ottenere tale affidamento, requisiti essenziali dell’Ausino sono: che la società sia di capitale interamente pubblico; che i soci effettuino il controllo “in house” (analogo a quello che viene svolto per i servizi propri dei Comuni); che venga sottoscritta apposita convenzione di gestione, da cui scaturiranno tutti gli obblighi del gestore, inclusi gli investimenti e l’applicazione delle tariffe, stabilite dall’Autorità.
Quindi l’Ausino S.p.a., per poter proseguire nelle procedure che sono già in fase avanzata di attuazione, non può perdere la configurazione giuridica di società di capitale, pena la perdita di un requisito indispensabile per poter ricevere l’affidamento del servizio. Né può immaginare di cedere quote azionarie ai privati, perché in tal caso verrebbe meno il presupposto per ricevere l’affidamento diretto, senza l’espletamento di una procedura di gara, aperta, in quel caso, anche ai privati. D’altra parte l’impossibilità di cessione delle quote azionarie delle società di gestione del servizio idrico integrato ai privati è stata sancita dalla recente ordinanza del 24.07.2012 della V Sezione del Consiglio di Stato.
Quanto sopra al solo fine di sgomberare, una volta per tutte, il campo da tutte le notizie false e pretestuose che sono circolate sugli organi d’informazione nell’ultimo periodo.
Il Presidente di Ausino SpA F/TO Avv. Matilde Milite
Fonte: Il Portico
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