Tu sei qui: Cronaca‘Acquabomber', terrore anche a Cava
Inserito da (admin), venerdì 12 dicembre 2003 00:00:00
"Acquabomber" continua a colpire: un universitario nel campus di Fisciano, la famiglia di un avvocato a Cava de'Tirreni. Il primo, un giovane di 21 anni, è stato ricoverato all'ospedale di Curteri; la seconda, la moglie di un avvocato cavese, si è accorta appena in tempo della manominissione del tappo della bottiglia, oltre che del penetrante odore di candeggina. Dopo i due casi segnalati nel Golfo di Policastro ed altri due nell'Ebolitano, l'acqua avvelenata fa la sua apparizione anche nella Valle dell'Irno. Esattamente a Lancusi, in un bar localizzato lungo la Statale 88, dove uno studente universitario di Baronissi, il 21enne Alfredo Melchiorre, ha comprato ieri mattina una bottiglia di acqua naturale da mezzo litro. Il giovane, che si è diretto al campus di Fisciano per sostenere un esame, si trovava nella facoltà di Giurisprudenza quando si è sentito male dopo aver bevuto qualche sorso. Alfredo ha avvertito d'istinto il sapore strano dell'acqua e, dopo averla annusata, ha cominciato ad accusare un senso di malessere allo stomaco. Ricoverato d'urgenza all'ospedale di Curteri, il giovane è tenuto sotto osservazione. La bottiglia sospetta è stata sequestrata dalla Polizia: ipotizzata la presenza di ammoniaca diluita nell'acqua. Sotto il tappo era presente un foro quasi invisibile, molto probabilmente causato dall'ago di una siringa. Per il 21enne, figlio dell'ex assessore al Commercio ed ex segretario del Pds di Baronissi, Renato Melchiorre, solo una lieve intossicazione. Il giovane, che abita in via Raffaello, è uscito di casa intorno alle 10 per andare all'Università a sostenere un esame. Prima di giungere in facoltà, si è fermato al primo bar che ha trovato per fare colazione. Cornetto, caffè ed una bottiglia d'acqua naturale da mezzo litro. Zaino in spalla, si è diretto al campus di Fisciano. Prima di entrare in aula, ha aperto la bottiglia. Un sorso lungo abbastanza da fargli notare il sapore amaro di quell'acqua appena comprata. Alfredo l'ha poi annusata, avvertendo un odore strano simile all'ammoniaca. Lo studente ha richiuso la bottiglia, con l'intenzione di affidarla agli agenti della Polizia interna del campus. Non ne ha avuto il tempo. Dopo essere sbiancato in volto, è stato ricoverato all'ospedale di Curteri. Passiamo al secondo episodio. Solo pochi attimi, appena pochi centimetri dalle labbra ed una donna, la moglie dell'avvocato cavese Matteo La Ragione, si è accorta che la bottiglia d'acqua minerale di due litri, acquistata qualche giorno fa in uno dei punti vendita di una grossa catena di supermercati di Cava, era stata manomessa: un piccolo foro nella plastica, quanto basta per far scattare prima la paura e poi un allarme più diffuso. Sull'episodio, denunciato dall'avvocato La Ragione alla Stazione locale dei Carabinieri di Cava, diretta dal comandante Paolo Mannino, ed all'Ufficio di Prevenzione collettiva, è stata aperta un'inchiesta. Sono seguite ore di intenso lavoro per il comandante Mannino della Stazione di Cava e per il tenente Erich Fasolino della Compagnia di Nocera Inferiore. E mentre le autorità invitano a non creare allarmismi («Il caso non è stato ancora accertato. Si attendono gli esami di laboratorio»), sono stati resi noti i dettagli del caso sospetto. La moglie dell'avvocato La Ragione si trovava nel suo appartemento ed aveva versato dell'acqua, contenuta in una bottiglia minerale di plastica da due litri, in un bicchiere. Una volta portatolo alla bocca, aveva sentito uno strano odore «verosimilmente - si legge nella denuncia - simile a quello della candeggina». Aveva pensato, così, di capovolgere la bottiglia, da lì la scoperta: sul collo c'era un piccolissimo foro, dal quale fuoriusciva del liquido. L'avvocato Matteo La Ragione, contattato ieri pomeriggio, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: «Ho denunciato l'accaduto - si è limitato a dire - non posso dire altro. Ci sono indagini in corso».
Controlli delle tre Asl a pieno ritmo
Anche nella giornata di ieri sono proseguiti i controlli delle Unità operative di Prevenzione collettiva nelle tre Asl competenti sul territorio salernitano. Non si trascurano i controlli anche su altri tipi di bevanda nelle confezioni Pet, come aranciata, coca-cola, latte. Il primo consiglio è quello di verificare la bottiglia di acqua minerale scuotendola. Meglio, comunque, fidarsi delle bottiglie di vetro ben tappate. I medici ed i tecnici delle tre Asl del Salernitano lavorano in stretto controllo con i tecnici dell'Arpac, l'Agenzia regionale, che nelle ultime ore ha diramato i risultati delle analisi delle acque, purtroppo positivi.
Fonte: Il Portico
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