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Addio Lello, la città in lacrime

Inserito da (admin), giovedì 18 maggio 2006 00:00:00

In un'atmosfera di grande commozione, la città ha dato l'estremo saluto al giornalista Raffaele Senatore. Una cerimonia sobria, ma densa di emozioni. La monumentale Basilica di San Francesco, la chiesa della sua giovinezza, lo ha accolto ieri già dalle prime ore del mattino. Ed intorno alla bara, deposta ai piedi dell'altare, si sono avvicendati amici, sportivi e tantissima gente, che hanno voluto rendere omaggio a colui che per tutti era Lello. A San Francesco Senatore aveva maturato le prime esperienze di aggregazione religiosa, umana e culturale, complice la Gifra Antoniana, che intorno a padre Marco Adinolfi e padre Giuseppe Baldini ha costituito per tantissimi un punto di riferimento. Gli ex ragazzi della Gifra ieri erano lì: Felice Scermino, presidente della Corte d'Appello di Potenza, Giuseppe Raimondi, ex direttore generale del Credito Commerciale Cavese, Francesco Gravagnuolo, ex direttore del Monte Paschi di Siena, e moltissimi altri della nidiata di padre Marco.

Hanno pianto il loro Lello e ne hanno esaltato l'amore e la passione per la famiglia, il giornalismo, lo sport e la città. «Un amico, anche difficile, ma generoso», ha esclamato Giuseppe Raimondi, suo primo presidente della Gifra. La moglie di Raffaele Senatore, Annamaria, i figli Vincenzo, magistrato, Mauro, dirigente degli Interni, Giuliana, avvocato del Comune, Emiliana, insegnante, e Marianna, impiegata di banca, unitamente alle sorelle, ai cognati, ai generi, piegati dal dolore, hanno raccolto le testimonianze di affetto, stima e solidarietà dell'intera città. Di particolare intensità quella dell'associazione dei sordomuti. Hanno concelebrato il rito funebre don Osvaldo Masullo, don Raffaele Spiezie, don Rosario Sessa, padre Agnello e padre Fedele. Ed è stato quest'ultimo, durante l'omelia, a ricordare il forte senso religioso di Lello, «l'uomo che aveva conosciuto, amato e servito Dio. Ora ha raccolto il meritato premio».

Senatore ha chiuso la sua vita con un ultimo atto di amore, chiedendo che si lavorasse per la ricostruzione di San Francesco. «Voleva che tornasse al suo antico splendore e non mancava di essere vicino alle iniziative dei padri francescani», ha affermato padre Luigi Petrone. Lo sportivo, il giornalista, l'uomo impegnato in attività sociali e culturali, lascia un ricordo incancellabile. Bellissime le pagine scritte per Mamma Lucia, la popolana che salì e discese monti e colline per raccogliere i resti dei caduti. Raffaele Senatore ne esaltò l'amore. Pregne di passione, competenza e professionalità anche quelle scritte per il cammino degli aquilotti dalla fondazione ad oggi. Una vita densa, ricca di impegni politici, culturali, sociali, sportivi. «Era un vulcano di idee, a volte incontenibile, un attivismo frenetico il suo»: così lo ricordano con affetto e stima i dipendenti dell'Azienda di Soggiorno, di cui Senatore è stato a lungo direttore. Al Csi, a Radio Metelliana, a Quarta Rete, alla Gazzetta dello Sport ed ai tanti giornali locali cui collaborava, Senatore ha offerto un contributo di idee forti e trainanti. Un vero cavese nel mondo: con intelligenza e fantasia immaginò un cammino per la città e vi ha lavorato a lungo e con caparbietà.

«Ha scritto pagine di vita»
Lello Senatore fu un cantore dello sport. Nella sua attività di giornalista ne esaltò la lealtà e l'umanità, ma nello stesso tempo fu duro con i mistificatori e con quanti ne infangavano lo spirito. E la sorte ha voluto che proprio mentre esaltava la lealtà e la vigoria di Catello Mari, che raffigurava come un eroe omerico, nel trigesimo della sua scomparsa, Lello si spegnesse con una forte fitta al cuore. Una morte che ha turbato l'intera città, lasciando un forte segno. «Con Lello muore uno sportivo di razza», così il giornalista Adriano Mongiello. Gli fa eco il collega Biagio Canora, che ne ricorda lo stile e la competenza: «Senatore è stato per tanti di noi un maestro, severo, ma sempre prodigo di consigli». Non solo sport. Senatore fu difensore dell'ambiente e del patrimonio artistico, storico e culturale. Fu promotore, con la storica Lucia Avigliano, degli "Itinerari d'Ambiente" lungo la valle metelliana.

«Una scoperta felice della città, del suo fascino», commenta Angelo Antonelli, già commissario straordinario dell'Azienda di Soggiorno e Turismo metelliana. E l'attuale amministratore, Umberto Petrosino, che lo conobbe solo alla soglia della pensione, aggiunge: «Era un uomo di grandi iniziative ed un dirigente rigoroso». Uomo dell'istituzione, Senatore. «Ne ho apprezzato in questi anni il forte rigore morale e l'amore per la città», confida l'on. Edmondo Cirielli, tra coloro che ieri hanno reso omaggio alla salma. Amava la sua città, Lello, e spesso ne ripercorreva le vicende anche attraverso la propria storia personale. E nel libro "Orme" seppe raccontare vita e sport con amore. Così il suo professore di latino e greco, l'ispettore Daniele Caiazza, scriveva: «È quasi incredibile che in una società che irride ai valori dell'uomo, qualche spirito vivo e sensibile avverta il bisogno di ripercorrere, come in un pellegrinaggio di fede e di amore, gli anni della sua vita per ritrovare una matrice ideale, per riappropriarsi di una parte essenziale della propria storia individuale».

Fonte: Il Portico

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