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Amalfi, sospesi 6 parcheggiatori “infedeli”: danno da 10mila euro alle casse comunali [VIDEO]

Per i sei indagati l'ipotesi di reato è di truffa aggravata. Per uno di loro l'aggiunta di favoreggiamento.

Inserito da (redazionelda), lunedì 14 settembre 2020 15:14:42

Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Amalfi hanno eseguito una misura cautelare di sospensione dall'esercizio di pubblico ufficio nei confronti di 6 dipendenti dell'Amalfi Mobilità, municipalizzata del Comune di Amalfi che gestisce i parcheggi pubblici.

L'operazione, denominata "Berma Parking", in ragione del nome del parcheggio oggetto d'indagine, è scaturita in seguito a una dettagliata denuncia della società "Amalfi Mobilità, e ha prodotto un'accurata attività investigativa avviata dagli uomini dell'Arma e coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, a partire dall'estate 2019, mediante lo svolgimento di mirati servizi di osservazione e pedinamento condotti della locale Stazione Carabinieri.

I militari agli ordini del capitano Umberto D'Angelantonio avevano più volte ricevuto segnalazioni da parte di alcuni avventori del parcheggio sul porto situato alla fine del Lungomare dei Cavalieri di una inusuale consegna della somma da pagare per il servizio direttamente all'ausiliario alla sosta, invece che inserirla nell'apposita cassa automatica.

A quel punto i Carabinieri hanno voluto vederci chiaro, verificando personalmente le condotte poste in essere dai dipendenti: effettivamente, grazie anche all'acquisizione di alcune telecamere di videosorveglianza, è stato possibile accertare che gli indagati, in oltre 300 episodi riscontrati in soli tre mesi di osservazione, dopo aver verificato mediante l'apparecchio elettronico che conteggia il tempo effettivo di sosta, si facevano consegnare la somma dovuta per il parcheggio dai numerosi turisti che avevano usufruito del servizio e, invece di inserire il dovuto nell'apposita cassa continua, intascavano il denaro, restituendo agli avventori un chip coin "scarico", che apriva la sbarra posta all'uscita del parcheggio.

In altre circostanze, invece, gli operatori invitavano gli utenti ad attendere in auto nell'area di uscita dal parcheggio, riscuotendo direttamente il denaro previsto per la sosta e consentendo l'uscita delle vetture con l'attivazione manuale della sbarra, mediante l'apposito pulsante di emergenza, bypassando così l'utilizzo della cassa automatica.

Per i sei indagati l'ipotesi di reato è di truffa aggravata. Per uno di loro l'aggiunta di favoreggiamento.

Già lo scorso 14 ottobre, i militari dell'Arma avevano tratto in arresto un altro dipendente della municipalizzata di 65 anni, per i medesimi fatti, colto nella flagranza del reato di farsi consegnare da alcuni malcapitati viaggiatori, chiaramente ignari di quanto stava accadendo, la somma di danaro per il pagamento del parcheggio, ricevendo in cambio (anche in quel caso) un chip coin, preventivamente scaricato, per uscire con la loro vettura.

Per comprovare le condotte criminose, i turisti, lasciata l'area di sosta, venivano invitati in caserma dai Carabinieri per riferire nel merito, dove hanno confermato per filo e per segno quanto loro accaduto.

Visti gli elementi raccolti, univoci e fortemente concordanti, nell'arco dei mesi in cui si è svolta l'indagine, supportata anche da attività tecniche di intercettazione telefonica, il GIP del Tribunale di Salerno ha emesso nei confronti degli indagati - che hanno cagionato alle casse comunali un danno di circa 10mila euro - la misura della sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio o servizio per dodici mesi, con interdizione totale dalle attività ad esse inerenti.

Le indagini proseguiranno per approfondire se ci sia il coinvolgimento di altri soggetti nella vicenda.

A difendere le ragioni degli indagati, gli avvocati Francesco Gargano, Giovanni Torre e Andrea Carrano.

 

Fonte: Il Vescovado

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