Tu sei qui: CronacaBadia, addio al titolo di Diocesi
Inserito da (admin), venerdì 2 febbraio 2007 00:00:00
La Badia ritorna Abbazia "nullius istituzionis", soppressa la Diocesi, le 4 parrocchie che costituivano il suo territorio saranno riaggregate all'Arcidiocesi Amalfi-Cava. La notizia si è diffusa per la città, anche se agli atti non esiste alcun decreto. La decisione è stata annunziata a Mons. Orazio Soricelli, nel corso della recente visita in Vaticano, direttamente da sua Santità, Papa Benedetto XVI.
Le 4 parrocchie sarebbero quelle individuate nel '79, al momento del riordino delle Diocesi, per costituire la Diocesi della Badia, e cioè Dragonea nel territorio di Vietri, San Cesareo e Corpo di Cava nel territorio metelliano e la parrocchia di S. Alferio, eretta negli anni '60. Una nuova Diocesi, quella della Badia, con nuovo territorio dopo aver perduto le parrocchie di Roccapiemonte e di Castellabate. Dopo l'annuncio del Papa, in questi giorni è giunta una lettera all'Arcivescovo perché prenda contatti con l'Abate Benedetto Chianetta per preparare il trasferimento delle parrocchie ed operare, quando sarà reso ufficiale da decreto pontificio, le consegne.
La Diocesi di Cava fu creata il 22 marzo 1513 da Papa Leone X, che pose fine alle lotte tra la Badia della SS. Trinità e la Città di Cava, erigeva la nuova autonoma Diocesi, riconfermava a Cava il titolo di città e stabiliva la cattedrale in S. Maria Maggiore. Nel 1820, il 20 maggio, alla Diocesi di Cava fu aggiunta quella di Sarno. Nel 1986, Vescovo Palatucci, fu data vita all'Arcidiocesi Amalfi-Cava. Nel 1979 a Cava erano state sottratte le tre parrocchie: Corpo di Cava, S. Cesareo e Dragonea. Negli anni '70 ci furono tentativi da parte della Badia di aggregare la Diocesi di Cava, ma, come nel passato, forte fu la reazione del clero metelliano.
Intanto, per la complessità del problema, corre voce che l'Arcivescovo Soricelli avrebbe intenzione di mettere su una commissione di sacerdoti, per avviare nel migliore dei modi il passaggio delle consegne dei beni delle parrocchie. In particolare, si ripropongono all'attenzione degli studiosi e dei giuristi le posizioni dell'Avvocata, dell'Avvocatella e di San Vincenzo. «Da un punto di vista giuridico dipendono dall'Ordinario della Diocesi, dal punto di vista della proprietà dovrebbero per usucapione appartenere all'Abbazia», spiega uno studioso di Diritto. Ma non tutti ne sono convinti e qui potrebbero sorgere le prime difficoltà.
Fonte: Il Portico
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