Tu sei qui: CronacaBando industria, altri sei mesi di tempo
Inserito da Il Denaro (admin), giovedì 24 gennaio 2002 00:00:00
Nessuna proroga dei termini stabiliti per la scadenza dei bandi commercio e turismo. Per quanto riguarda, invece, il bando industria, una serie di difficoltà nell'istruttoria dei progetti comporterà un'attesa non inferiore ai sei mesi. Per quest'ultimo bando le risorse a disposizione aumentano di ulteriori 516 milioni di euro (1000 miliardi di lire), per uno stanziamento totale pari a 2.220 milioni di euro (4300 miliardi di lire), in grado, secondo le stime del Ministero delle Attività produttive, di soddisfare circa il 60 per cento delle domande. Sono queste le novità in materia di legge 488, uno dei più importanti strumenti agevolativi in favore delle imprese, alla luce del decreto ministeriale dello scorso 6 novembre, con il quale il Ministero delle Attività produttive, guidato da Antonio Marzano, ha predisposto la riapertura dei bandi relativi alla legge 488/92 industria, turismo e commercio. A fare il punto sull'applicazione della legge e sulle novità in cantiere è Giuseppe Incardona, da più parti considerato il padre putativo della normativa. «Uno strumento che rappresenta un quadro giuridico di riferimento per il sistema degli incentivi - sottolinea il presidente dei dottori commercialisti di Napoli, Enricomaria Guerra - e che ancora oggi è una delle migliori modalità di intervento a sostegno delle Pmi». D'accordo Francesco Pisapia dell'Unione Industriali di Napoli, che riconosce alla 488 di essere uno strumento flessibile, capace di venire incontro alle esigenze delle imprese. Alle domande dei commercialisti, che chiedono lumi sulle novità che bollono in pentola in fatto di 488, Incardona risponde annunciando il varo nel prossimo febbraio di un bando da 300 milioni di euro, destinato alle imprese localizzate nel Mezzogiorno, per interventi di tutela ambientale finalizzati al contenimento del consumo delle risorse idriche, dei rifiuti pericolosi e delle emissioni atmosferiche, e sempre per febbraio il varo di due Pia (Pacchetti integrati di agevolazione), di cui uno rivolto allo sviluppo precompetitivo ed all'industrializzazione, un altro alla formazione e specializzazione di personale qualificato. Si tratta, spiega Incardona, di un regime di aiuto per uniformare in un'unica procedura tutto l'iter da seguire per accedere alle agevolazioni. Una linea che trova consenziente e disponibile ad una fattiva collaborazione l'assessore alle Attività produttive, Gianfranco Alois, che ricorda come la Regione Campania abbia appena approvato un pacchetto integrato di interventi, costituito da 19 delibere, che va nella direzione dell'accorpamento delle procedure da seguire per usufruire dei vari strumenti agevolativi. Alois rivendica pure il cofinanziamento massiccio della 488 con 77,46 milioni di euro (150 miliardi di lire), deliberati dalla Regione grazie ai fondi del Por, e gli ottimi risultati ottenuti con il bando commercio, con l'impegno pressoché totale delle risorse. Attenzione, però, ai facili entusiasmi: è questo il monito che lancia Marcello Taglialatela, deputato di An, per il quale c'è da chiedersi come mai, a fronte di tanti miliardi di lire spesi o impegnati in Campania tra 488, Por ed altre misure di sostegno, nell'anno appena trascorso la Regione sia stata maglia nera dell'occupazione. Forse, continua Taglialatela, perché ai miliardi stanziati non sempre fanno riscontro quelli erogati: troppe le risorse utilizzate male o che denunciano ritardi nella spesa. L'impegno della Regione per una strumentazione agevole ed efficace in materia di 488 è ribadito dal Capo area dell'assessorato regionale alle Attività Produttive, Andrea Vecchia, il quale parla della dotazione di una cassetta degli attrezzi da parte della Regione, una strumentazione agevole che vada incontro al sistema produttivo, a prescindere dalla sorte dei singoli strumenti agevolativi. L'auspicio di una maggiore collaborazione tra Camere di commercio ed Istituti per il sostegno del commercio con l'estero, al fine di ottimizzare l'impiego delle risorse, è espresso da Gianfranco Caprioli del Dipartimento per l'Internazionalizzazione presso il Ministero delle Attività produttive, mentre spetta a Rocco Reale ed Umberto Chendi testimoniare, cifre alla mano, l'impegno delle banche nell'istruttoria delle pratiche e lanciare un appello ai commercialisti per un dialogo più stretto.
Fonte: Il Portico
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