Tu sei qui: CronacaC’è il mondo a Ravello
Inserito da (Redazione), giovedì 18 maggio 2017 09:47:50
Siamo entrati nel regno della bellezza dalla "porta di servizio", posta alla fine del valico di Chiunzi, stretto tra gole e tornanti che precipitano sulla spianata dell'Agro nocerino-sarnese, dove la natura ha ceduto il posto a frenetiche attività umane. Ravello ci appare, così, all'improvviso,"più vicina al cielo di quanto non sia lontana dalla riva" come la descrisse il Premio Nobel per la Letteratura André Gide, in Italia nel 1950.
Pochi passi e siamo nel cuore dell'abitato, Piazza Vescovado, sulla quale si affaccia il Duomo, edificato nel 1086 allorché il pontefice Vittore III rese indipendente la Diocesi di Ravello da quella di Amalfi.
L'appena percepibile vocìo dei tanti visitatori ci invita a camminare quasi in punta di piedi per non infrangere l'incanto di un salotto en plein air, tra i più amati nel mondo.
Verso Piazza Vescovado guarda anche Villa Rufolo, conosciuta oggi per il Festival musicale che richiama artisti di fama internazionale. Eretta tra il 1270 e il 1280, reca ancora le tracce della magnificenza di un tempo e dell'agiatezza della famiglia Rufolo e di quel "ricchissimo" Landolfo, narrato da Boccaccio nella seconda giornata del Decameron.
Visitarla significa entrare in un'atmosfera magica come magico apparve a Wagner quel giardino che lo indusse a pensare di aver trovato l'ispirazione per l'ambientazione del quadro scenico del II atto del Parsifal.
Villa Cimbrone, poi, si raggiunge per viuzze cadenzate da gradini efiancheggiate da caratteristici piccoli negozi che offrono colorate ed ammiccanti ceramiche vietresi e tipici abiti in stile Positano.
Villa Cimbrone ha un respiro straordinario. I fiori di glicine a pioggia sul viale ci annunciano che ciò che vedremo si fisserà per sempre nella memoria dei sensi! Ed è così. Mai nome più appropriato fu attribuito ad un luogo come"Terrazza dell'Infinito" che ci immerge immediatamente in quel senso ‘panico' descritto dagli antichi Greci, di comunione totale con la Natura.
E ci sembra di vedere quel viaggiatore britannico, lord Ernest William Beckett, lontano dalle brume nordiche, rapito dai colori e dai profumi di questo spazio che egli volle trasformare,all'inizio del ‘900, fondendo elementi neoclassici e gotici e creando, in parte, uno stile botanico all'inglese, deciso a farne "il luogo più bello del mondo". Ma per creare questa meraviglia, chiese consiglio e collaborazione a Nicola Mansi, ravellese, di professione sarto!
Meta del Grand Tour, oggi, come nel passato: c'è il mondo a Ravello!
"E' un luogo che avvicina a Dio!" esclama sognante una distinta turista che avviciniamo per realizzare le nostre videointerviste.
E, parafrasando Dostoevskij, ci esorta a prenderci tanta bellezza perché "la bellezza salverà il mondo!"
Articolo realizzato dagli studenti delle classi 3BE, 3AL e 4AL del Liceo De Filippis-Galdi di Cava de' Tirreni, nell'ambito del percorso Alternanza Scuola-Lavoro con la redazione de Il Vescovado.
Fonte: Il Portico
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