Tu sei qui: CronacaCaritas Amalfi-Cava, don Francesco della Monica: «Aumentati i poveri con il Covid-19»
Inserito da (redazioneip), lunedì 11 maggio 2020 17:10:37
«La Caritas diocesana di Amalfi - Cava de' Tirreni, a causa della prima fase generata dall'emergenza sanitaria Covid-19 sta accompagnando tante famiglie e persone singole che si trovano ad affrontare serie difficoltà economiche. Molti, per le doverose restrizioni e la diminuzione del già precario lavoro, non riescono nemmeno a fare la spesa dei beni di prima necessità». Sono queste le parole di don Francesco della Monica, direttore della Caritas Diocesi Amalfi - Cava, informando circa le condizioni sociali venutesi a creare nel territorio in seguito all'emergenza sanitaria ed economica.
«Il Covid-19 ha minato le relazioni sociali, i rapporti economici, il credo e l'ambito prettamente sanitario. - continua don Francesco - A una pandemia di tali dimensioni è necessario rispondere con una pandemia di carità. Sono numerosissime le nuove famiglie che timidamente e quasi con un senso di vergogna chiedono aiuto alla nostra Caritas e alle parrocchie.
Grazie al contributo della Cei, a fondi diocesani, alla collaborazione con il Comune di Cava de' Tirreni, di associazioni e a molti benefattori che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, sino a ora siamo riusciti a tenere sempre aperte le nostre porte. Se prima rispondevamo ai bisogni di oltre 400 nuclei familiari, ora abbiamo superato i duemila interventi in città e nei diversi comuni del territorio diocesano. Un lavoro di assistenza e di immediata risposta a dir poco triplicato. Molte le nuove e vecchie povertà sostenute: solitudine, emarginazione, crisi ansiose e psicologiche, inadeguatezza alle situazioni, alimenti, fitti, utenze domestiche, spese sanitarie e altro.
Bisogna, come afferma il sociologo Cristiano Gori dell'università di Trento, "costruire subito una diga contro l'impoverimento per raggiungere rapidamente la popolazione colpita". Fornire una risposta all'intera società italiana, sostenendo ognuno in base alle sue differenti esigenze e valorizzando le sue risorse. La questione povertà va infatti affrontata considerando la nostra società nel suo insieme, attraverso interventi equi e sostenibili di promozione umana».
«Anche il nostro territorio diocesano che si estende dalla valle Metelliana sino alle coste della Costiera se vorrà realmente ripartire senza troppe perdite, in una coesione di intenti tra Enti pubblici, Chiesa, Associazioni e ogni singola persona, dovrà valorizzare le risorse del territorio e di quanti lo abitano per mettere in sicurezza il presente così che il futuro possa essere sopportato da un fiducia e una reale rinascita su tutti i piani», conclude il direttore.
Fonte: Il Portico
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