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Cronaca

Cava de'Tirreni ricorda Giovanni XXIII

Inserito da (admin), lunedì 3 settembre 2012 00:00:00

Sapevamo della venuta del 4 settembre 1092 di Papa Urbano II (il Papa delle crociate) nelle nostre terre, invitato dall’Abate Pietro Pappacarbone, nipote di Alferio, fondatore dell’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità, per consacrare, il giorno 5 seguente, la Basilica della Santissima Trinità di Cava, ma non sapevamo, se non fossimo stati eruditi dal nostro concittadino, il professore, scrittore e giornalista Antonio Donadio, della permanenza in questa “nostra” amata città del futuro Papa Giovanni XXIII (25 novembre 1881 - 3 giugno 1963), avvenuta il 29, 30 e 31 maggio 1923.

La storica notizia Antonio Donadio l’ha ricevuta da Monsignor Loris Francesco Capovilla, divenuto, in seguito, segretario particolare del futuro Papa, quando questi era Patriarca di Venezia e poi in Vaticano. Tornando alla sua breve permanenza a Cava de’Tirreni, apprendiamo che Monsignor Angelo Giuseppe Roncalli, a quel tempo poco più che 40enne, Presidente del Consiglio Centrale per l’Italia della Pontificia Opera della Propagazione della Fede, di ritorno dalla “Trinacria”, ove si era recato per destare maggiore attenzione verso l’attività missionaria, ospite di S.E. Monsignor Luigi Lavitrano, Vescovo della Diocesi di Cava de’Tirreni-Sarno, decise di fermarsi nella “Bologna del sud”, come rilevato dal suo inedito scritto indirizzato a Mons. Vincenzo Bugarini in Roma: “…Qui mi trovo ospite di mgr Lavitrano, che è veramente tanto buono e bravo, e mi riposo beatamente qualche ora…”.

Monsignor Angelo Giuseppe Roncalli, che certamente neanche sapeva che il 28 ottobre 1958, succedendo al defunto Papa Pio XII, si sarebbe seduto sul “trono” di Pietro, assumendo il nome di Giovanni XXIII, come rilevato dal registro personale delle celebrazioni della Sante Messe, a Cava de’Tirreni celebrò: alle ore 15.00 di martedì 29 maggio nell’Episcopio, alle ore 16.00 di mercoledì 30 maggio nel Santuario della Madonna dell’Olmo ed alle ore 19.00 di giovedì 31 maggio (festa del Corpus Domini) nel Duomo, ove convenne, oltre al clero secolare e regolare, numeroso “laicato cavese”, come ha scritto, dopo aver studiato gli inediti scritti ricevuti da Mons. Capovilla e da Mario Roncalli, pronipote del Beato Giovanni XXIII, il nostro conterraneo Antonio Donadio nel suo scritto: “Omaggio a Giovanni XXIII” del 3 settembre 2000.

Quando si parla o si scrive del “Papa buono” o del “Papa del sorriso” o del “Papa della bontà” non si deve omettere d’indicare la sua proverbiale espressione: “…Tornando a casa, troverete i bambini, date loro una carezza e dite: questa è la carezza del Papa”. E neanche che durante le festività del Santo Natale del 1958, per la prima volta per un Papa, fece visita ai detenuti del Carcere Giudiziario capitolino “Regina Coeli” e neppure che il 3 settembre 2000 Papa Giovanni Paolo II lo proclamò Beato.

A noi di Cava de’Tirreni non resta che essere oltremodo orgogliosi di aver appreso che, sulla scia delle elette presenze nella nostra città (Sant’Alferio, San Leone, San Pietro e San Costabile, i Beati Simeone, Falcone, Marino, Benincasa, Pietro II, Balsamo, Leonardo e Leone ed i Servi di Dio Padre Giulio Castelli, l’Abate Mauro De Caro ed il Redentorista Pietro Paolo Cafaro), anche il Beato Giovanni XXIII ha celebrato, sugli altari metelliani, tre sante Messe.

Perché i posteri sappiano, auspichiamo che le comunità parrocchiali del Santuario-Basilica Pontifica Minore della Madonna dell’Olmo e della Concattedrale di Santa Maria della Purificazione, sede della parrocchia di Sant’Adjutore, in un marmo, indichino che (rispettivamente) il 30 e 31 maggio 1923 il Beato Papa Giovanni XXIII ivi celebrò la santa messa.

Livio Trapanese

Fonte: Il Portico

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