Tu sei qui: CronacaCocaina in pacco dono, arrestato Vincenzo Trezza
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 22 novembre 2002 00:00:00
Una scatola confezionata come un pacco dono, con tanto di fiocco e biglietto. Dentro 80 grammi di cocaina e 10 di hashish, nel consueto formato di palline e stecchette, destinate a rifornire studenti universitari, avvocati e giovani imprenditori almeno per tutto il fine settimana. Bastava una telefonata un paio di giorni prima per darsi appuntamento a Sant'Anna. Al centro della frazione, l'appartamento dove Vincenzo Trezza (nella foto), 31enne disoccupato, aveva organizzato la sua base per lo spaccio. Ieri mattina, gli agenti del Commissariato di Polizia locale lo hanno arrestato con l'accusa di detenzione illegale per la vendita di sostanze stupefacenti di tipo cocaina e hashish. «Un fenomeno dilagante, quello delle droga, che investe anche ambienti cosiddetti insospettabili», precisa il vicequestore Sebastiano Coppola, a capo del Commissariato metelliano, che parla di indagini non stop, di controlli ed accertamenti tesi a stroncare i numerosi giri di droga che trovano terreno fertile in città. Ci sarebbero anche alcune testimonianze di tossicodipendenti, che avrebbero raccontato con indicazioni precise dello spaccio di Sant'Anna. Gli agenti si sono appostati per giorni, hanno individuato la casa di Vincenzo Trezza, hanno notato strani movimenti. A volte era solo, altre in compagnia dei «soliti» compagni di uscite. Gironzolavano sotto il portone, si soffermavano per scambiare qualche battuta. E lì, sotto la sua casa, arrivavano i clienti: giovani tossicodipendenti della cosiddetta Cava bene. Ore ed ore di controlli, poi ieri mattina gli agenti sono intervenuti. Gli uomini dell'Anticrimine, coadiuvati dal personale cinofilo della Guardia di Finanza, hanno fatto irruzione nella sua abitazione. In casa, gli agenti hanno sequestrato 80 grammi di cocaina e 10 di hashish, suddivisi in palline e stecchette già pronte per la vendita. Oltre alla droga, nel corso della perquisizione, la polizia ha scoperto sofisticati oggetti da taglio: un bilancino di precisione, un coltellino e pellicole per il confezionamento. Trezza è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Fuorni, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Questa mattina verrà interrogato, in attesa dell'udienza di convalida del fermo. Secondo gli investigatori, Trezza sarebbe uno dei principali canali di approvvigionamento per il consumo della droga d'élite. La Polizia è convinta che nel giro sarebbero invischiati, in veste di spacciatori e clienti, personaggi insospettabili. Nei prossimi giorni saranno intensificati i controlli. La lente d'ingrandimento degli inquirenti potrebbe soffermarsi su alcuni indizi scoperti durante il blitz a Sant'Anna. Da un primo esame, sembra che il bilancio dell'operazione antidroga sia destinato a crescere.
LA MAPPA DELLO SPACCIO
Dalla villa di viale Crispi a piazza Duomo: gli spacciatori hanno sotto controllo tutto il centro cittadino
Arrivare alle strade dello spaccio è facile come prendersi un caffè o un aperitivo al centro. Viene servito bello e pronto sotto forma di bustine trasparenti e comunissime stecchette dal color cioccolato. E non serve neppure avventurarsi in autostrada o nelle oscure zone della periferia metelliana. Chi è in cerca della dose conosce bene i punti nevralgici dello spaccio: dalla villa comunale di viale Crispi ai portoni della centralissima piazza Duomo. Ed ancora, dalle traverse di Corso Italia fino alla villa comunale di via Degli Aceri. E' questa la mappa dello spaccio in città. Stando ai risultati delle operazioni antidroga messe a segno negli ultimi anni dalle Forze dell'ordine locali, gli spacciatori della zona hanno ormai sotto assedio il centro cittadino, cercando di calare i loro ami nei punti di ritrovo specie dei giovanissimi. E' stato così in occasione dell'arresto dei fratelli Marzano, acciuffati nella villa comunale di viale Crispi grazie ad un sistema di telecamere fisse. E' stato così per la baby gang capeggiata da Giovanni Squillace. Più sofisticata, invece, la tecnica utilizzata dai rifornitori della «polverina bianca». Aspettano i loro clienti - tutti professionisti della Cava Bene - in miniappartamenti a ridosso del Corso principale. Gli inviti a provare la roba giusta, gli orari ed i luoghi dello scambio appaiano sul display del cellulare: via sms e con carte naturalmente clonate.
Fonte: Il Portico
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