Tu sei qui: Cronaca"Com&Te", il viaggio del PdL nel libro di Gasparri
Inserito da Comunicazione a cura di Silvia Lamberti (admin), venerdì 29 gennaio 2010 00:00:00
Ieri sera, in un gremitissimo salone delle feste del Social Tennis Club di Cava de’Tirreni, ad ascoltare il senatore Maurizio Gasparri, autore di “Il viaggio del Popolo della Libertà” - Edizioni Koinè, un parterre d’eccezione.
A cominciare dal presidente della Provincia, on. Edmondo Cirielli, il senatore Nino Paravia, gli onorevoli Pasquale Marrazzo, Guido Milanese, Vincenzo Fasano, il commissario straordinario del Comune metelliano, dott. Salvatore Grillo, il vice presidente della Provincia, Anna Ferrazzano, l’assessore provinciale Giovanni Baldi, i consiglieri provinciali Luigi Napoli ed Alessandro Schillaci, il direttore generale della Provincia, Marco Galdi.
«Con questa pubblicazione - ha spiegato Pasquale Petrillo, ideatore e conduttore della manifestazione - il senatore Gasparri ha compiuto un notevole sforzo culturale nella direzione di contribuire a chiarire l’identità culturale di un partito giovane come il PDL, ma dalle radici molto profonde, che affondano nella storia del nostro Paese».
Sollecitato proprio da Pasquale Petrillo e dalla giornalista Tiziana De Sio, il presidente dei senatori PDL ha illustrato le ragioni che stanno facendo affermare quella che lui chiama “la destra che si fa patria”. «La destra che fonda il Popolo della Libertà - ha affermato il senatore Gasparri - è il passaggio dell’ideologia italiana, che scorre carsicamente nelle convinzioni della maggioranza, all’interno di un nuovo soggetto unificante, affinché la religione civile e repubblicana possa diventare una realtà».
Il viaggio del PDL, narrato nel suo libro da Gasparri, parte da molto lontano ed in esso «la destra ha il merito di aver difeso ed affermato i valori di appartenenza e trascendenza, la bandiera, la tradizione, negli anni Settanta, in presenza di un diverso quadro politico e storico, ma oggi quella triade è patrimonio comune, condiviso non solo nel centrodestra, ma anche in massima parte, nella Nazione». Maurizio Gasparri con coraggio ed onestà intellettuale percorre nel suo libro anche un sentiero insidioso, parlando di “memoria condivisa”, di “revisionismo storico legittimo”, di “attualizzazione delle idee”.
In questo contesto, su sollecitazione di Pasquale Petrillo, il senatore Gasparri ha concluso ricordando che «l’insegnamento di questo secolo, oltre alla follia di alcune sintesi, come il nazional-socialismo, il comunismo, la deriva totalitaria del fascismo (a partire dalle vergognose leggi razziali), è stato molto semplice quanto lapidario: non ci può essere democrazia senza patria e patria senza democrazia».
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Fonte: Il Portico
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