Tu sei qui: CronacaCommercio e turismo, prorogati i termini
Inserito da Il Denaro (admin), giovedì 31 gennaio 2002 00:00:00
Legge 549/95 ed incentivi ai consorzi campani turistici e commerciali: è stata prorogata al 28 febbraio la scadenza per la richiesta dei contributi, che potranno coprire fino al 60 per cento dei costi da sostenere per realizzare nuovi investimenti in sei aree specifiche della Campania. La decisione, spiega l'assessore regionale alle Attività produttive, Gianfranco Alois, è motivata dal particolare interesse suscitato dalla misura fra le imprese e dall'importanza del suo obiettivo: agevolare lo sviluppo economico in aree dalle forti potenzialità ancora inespresse, riqualificandone le attività commerciali e turistiche, attraverso un'azione combinata sia sulle strutture che sui servizi. Ciascun consorzio potrà ottenere un contributo massimo di 1,032 milioni di euro, pari a 2 miliardi di lire, e dovrà comunque garantire un apporto di mezzi propri di almeno il 25 per cento dell'investimento complessivo del programma. Lo stanziamento a disposizione è di 10,948 milioni di euro, pari a 21,2 miliardi di lire. L'investimento minimo dovrà essere di 516.000 euro (1 miliardo di lire). Il bando integrale, insieme alla modulistica da compilare per accedere alle agevolazioni, è pubblicato sul Burc del 29 ottobre 2001. Gli interventi sono finanziati da un programma regionale basato sulla delibera Cipe di attuazione della legge n. 549/95 art. 2, comma 42.
Aree interessate
La domanda può essere presentata da consorzi e società consortili, operanti nei settori commercio e turismo, che puntano ad effettuare investimenti in 64 comuni campani, racchiusi in sei zone della Regione, cioè Campi Flegrei, Sistema Matese, Vallo di Diano, Monti Picentini, Litorale Domitio e Litorale Vesuviano. Obiettivo della Regione è dispiegare gli effetti delle agevolazioni in zone ben delimitate, garantendo un'efficace concentrazione delle risorse.
Soggetti beneficiari
I fondi sono destinati a consorzi e società consortili composti da almeno cinque Pmi, ciascuna delle quali non deve avere più del 20 per cento del fondo consortile o del capitale. Possono chiedere i fondi le Pmi che: - esercitano attività commerciale all'ingrosso ed al dettaglio o di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, comprese le cooperative di consumo, inclusa l'attività di commercio all'ingrosso con alcune limitazioni (sono escluse le imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, siderurgia e carbonifero, navale, fibre sintetiche, automobilistiche e di trasporti); - sono già ammessi ai benefici della legge 488-turismo in Campania (alberghi, motels, villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, campeggi, villaggi turistici, alloggi agrituristici, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, case per ferie, ostelli per la gioventù e così via, secondo la legge n. 217/83); - esercitano ulteriori attività ammissibili dalla legge 488-turismo individuate a livello regionale, quali parchi per vacanze; campeggi; centri, sale e strutture congressuali; parchi di divertimento; impianti sportivi non agonistici, destinati al turista; impianti di risalita, sciovie, slittovie, seggiovie, funivie; impianti e campi da golf; stabilimenti balneari; impianti e servizi termali, sanitario-terapeutici, idrotermali e di talassoterapia; - consorzi e società consortili costituite prevalentemente da Pmi commerciali, turistiche o di servizi; - organismi costituiti prevalentemente da imprese commerciali e turistiche che gestiscono servizi comuni per gli associati; - Pmi associate impegnate a costituirsi in consorzio o società consortili, in caso di aggiudicazione di contributi, entro trenta giorni dall'ammissione ai benefici. La regola di non prevedere l'obbligo della costituzione del consorzio prima della concessione dei benefici eviterà agli imprenditori aggravi di spese nell'incertezza del contributo.
Spese ammissibili e limitazioni
Saranno ammesse a contributo a fondo perduto le spese, sostenute dopo la presentazione della domanda, per specifici beni immateriali fino al 40 per cento dell'importo, e per beni materiali fino al 60 per cento. Per quanto riguarda i beni immateriali, le spese ammissibili sono: - studio e progettazione dell'iniziativa (entro il 10 per cento della spesa complessiva ammissibile); - acquisizione di consulenza professionale utile alla realizzazione del progetto (ad esempio, per l'acquisizione di sistemi qualità Iso 9000-Vision 2000, qualità ambientale Iso 14001- Emas, e-commerce) entro il 10 per cento della spesa complessiva ammissibile e non oltre 619,74 euro (1.200.000 lire) al giorno per uomo;
- realizzazione di piani di marketing, promozione di loghi distintivi, poli o pacchetti che valorizzino le risorse economiche, anche in termini di produzioni artigianali, risorse ambientali e culturali locali (ammissibili solo se sostenute dalla struttura consortile). Per i beni materiali sono ammissibili: - opere murarie per recupero, ampliamento, completamento, trasformazione (anche con cambio di destinazione), ristrutturazione, ammodernamento (anche in adeguamento alle normative nazionali e comunitarie), riattivazione di immobili da destinare ad attività commerciali, turistiche o di servizi o già adibiti a tale attività; - acquisizione di attrezzature ed impianti nuovi di fabbrica; - spese per riqualificare, nel rispetto della normativa, il contesto territoriale in cui l'iniziativa s'inserisce. Potranno essere rimborsati anche i costi relativi a singoli consorziati, purché gli interventi siano integrati secondo una logica di sviluppo comune evidenziata nel business plan (ad esempio, il recupero di immobili commerciali e turistici di un intero borgo). Le spese ammissibili riferite al consorzio o alla società consortile dovranno superare il 50 per cento dell'investimento, e la quota restante dovrà essere ripartita tra i consorziati o i soci della società consortile, in proporzione alla propria quota di partecipazione. I progetti dovranno essere completati entro due anni dall'accettazione del contributo.
L'istruttoria
La selezione dei progetti sarà completata entro maggio. I criteri per l'attribuzione dei punteggi sono otto: - grado d'innovazione tecnologica del progetto; - redditività del capitale investito a seguito dell'investimento; - migliore margine di struttura finanziaria-patrimoniale dopo l'investimento; - impatto occupazionale determinato dall'investimento; - grado di efficienza della spesa; - impatto ambientale; - grado d'interrelazione con l'ambiente locale; - capacità di recupero del degrado urbano e rurale. È prevista la concessione di un acconto pari al 50 per cento del contributo erogabile in seguito alla dichiarazione di avvenuto inizio dei lavori, previa presentazione di idonea garanzia fidejussoria, assicurativa o bancaria, da svincolare al saldo.
Fonte: Il Portico
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