Tu sei qui: CronacaCoronavirus, Lombardia accusata di falsare l'indice del contagio
Inserito da (redazioneip), giovedì 28 maggio 2020 16:10:29
Pesanti accuse alla Lombardia da parte di Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe (associazione indipendente che promuove la ricerca e la scienza). Ospite di 24 Mattino su Radio 24, il presidente dell'associazione scientifica ha spiegato che secondo lui i dati ufficiali sulla diffusione del Coronavirus in Lombardia sarebbero "verosimilmente sottostimati".
«Le regioni e in particolare la Lombardia "aggiustano" i dati per paura di un altro stop? - esordisce Cartabellotta - C'è il ragionevole sospetto che sia così, anche perché in Lombardia si sono verificate troppe stranezze sui dati nel corso di questi tre mesi: soggetti dimessi che venivano comunicati come guariti andando ad alimentare il cosiddetto silos dei guariti; alternanze e ritardi nella comunicazione dei dati, cosa che poteva essere giustificata nella fase dell'emergenza quando c'erano moltissimi casi ma molto meno ora, eppure i riconteggi sono molto più frequenti in questa fase 2. E' come se ci fosse una sorta di necessità di mantenere sotto un certo livello quello che è il numero dei casi diagnosticati».
«La Lombardia - continua - probabilmente ha avuto questa enorme diffusione del contagio in una fase precedente al caso 1di Codogno e le misure di lockdown,come avevamo chiesto noi all'inizio di marzo, dovevano essere più rigorose e restrittive. Noi avevamo chiestola chiusura dell'intera Lombardia, un po' come Wuhan, perché era evidente che quel livello di esplosione del contagio non poteva che essere testimonianza di un virus che serpeggiava in maniera molto diffusa già nel mese di febbraio. Non è stato fatto, sono state prese tutta una serie di non decisioni, come la non chiusura delle zone di Alzano Lombardo e Nembro, che hanno determinato tutto quello che è successo nella Bergamasca, e poi una smania ossessiva di riaprire».
Di parere opposto, chiaramente, il Pirellone, l'edificio di Milano dove ha sede il Consiglio regionale della Lombardia, che ha subito contrattaccato: «In Lombardia fin dall'inizio della pandemia i dati vengono pubblicati in maniera trasparente e inviati alle istituzioni e alle autorità sanitarie preposte.Nessuno, a partire dall'Istituto Superiore di sanità, ha mai messo in dubbio la qualità del nostro lavoro che, anzi, proprio l'ISS ha sempre validato ritenendolo idoneo per rappresentare la situazione della nostra regione. E' dunque inaccettabile ascoltare simili affermazioni che ci auguriamo vengano rettificate da chi le pronunciate».
Fonte: Il Portico
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