Tu sei qui: CronacaCrisi di un'azienda o crisi di "sistema"?
Inserito da (admin), giovedì 22 aprile 2010 00:00:00
Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Gennaro Buongiorno, Responsabile Sede di Salerno di Confidi Province Lombarde, in merito alla dolorosa vicenda Despar-Cavamarket. Leggiamo insieme:
Crisi di un’azienda o crisi di “sistema”?
«Nelle ultime settimane ho assistito all’evolversi della situazione “Gruppo Despar Campania” e purtroppo sono stato testimone in prima persona - data la mia collocazione in Confindustria - anche dei drammi personali di tutti, a cominciare dall’Amministratore, per arrivare ai dirigenti, agli impiegati ed ai dipendenti dei punti di vendita. Devo riconoscere a tutti di vivere questa tremenda esperienza con una dignità ed un comportamento tale da avere tutta la mia solidarietà ed ammirazione.
In qualità di cavese, ancora prima della mia specializzazione nel settore credito, non riesco ad assistere impassibile agli eventi: nella migliore delle ipotesi questa vicenda segnerà profondamente il tessuto connettivo sociale ed economico di Cava de’ Tirreni. Non capisco, pertanto, come vicende altrettanto dolorose, ma certamente più contenute, abbiano avuto una eco molto più rilevante nella nostra città rispetto all’attuale.
Ai dolorosi tagli - complessivamente di circa 350/400 persone - del gruppo Despar, probabilmente se ne aggiungeranno altri provenienti da aziende dell’indotto in difficoltà, la maggior parte delle quali ubicate in Cava: ecco perché più della crisi di una grande azienda - già gravissima - io parlerei di crisi di “sistema”, se non di un’intera città.
A queste piccole aziende in particolare dovrebbe andare maggiore attenzione dalle Istituzioni. Si parla del gruppo, che tuttavia ha proprie strade da percorrere; ma chi si preoccupa di queste piccole realtà, singolarmente poco significative, ma che complessivamente fanno un bel pezzo dell’economia di Cava?
Per sgombrare il campo da equivoci, affermo con forza che qui la politica - di destra o di sinistra - non c’entra nulla, ma che deve essere necessariamente attore protagonista in una crisi sistematica. Le Istituzioni dovrebbero attivarsi per un tavolo di concertazione (come mi pare stanno già facendo), nel quale tuttavia devono confrontarsi soprattutto tre ceti: quello delle imprese interessate, quello del credito e quello delle garanzie.
Il problema è soprattutto finanziario ed economico. Le istituzioni devono suscitare il confronto e favorire tutte le possibili soluzioni, ma è certamente da un confronto tra imprese, ceto bancario e sistema delle garanzie che possono venire soluzioni per cercare di “passare la nottata”».
Gennaro Buongiorno, Responsabile Sede di Salerno Confidi Province Lombarde
Fonte: Il Portico
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