Tu sei qui: CronacaCroce, rubati i chiusini dell'illuminazione
Inserito da (admin), martedì 6 marzo 2012 00:00:00
Quando i ladri non si sentono il “fiato sul collo” da parte delle Forze dell’Ordine, commettono ogni sorta di ruberia. Taluni si dedicano alla razzia del rame, altri a quella dell’alluminio e del ferro, ma ci sono anche quelli che prediligono la ghisa, che, ricordiamo, è la lega del ferro impuro, ottenuta dalla prima fusione del minerale.
La strada provinciale 129 che collega la Frazione di Rotolo a quella di Croce (passando per quella di San Pietro) di Cava de’Tirreni, nella toponomastica cittadina indicata come via Michele Di Florio, è interamente illuminata con impianto di palificazione in ferro zincato, che corre lungo il ciglio della strada, alla cui base, com’è ovvio, giace la cassetta di deviazione dei cavi elettrici, opportunamente chiusa da coperchi quadrati, delle dimensioni di cm. 40 x cm. 40.
A poche centinaia di metri dal noto Ristorante “La Colombaccia”, provenienti dalla valle, ancor prima di superare la seconda curva a gomito, detta de’ “i picielli” (gli Apicella), si rileva che ben 11 cassette mancano dei rispettivi coperchi; frutto di ladrocinio da parte di ignoti predoni. Non solo nottetempo, ma anche di giorno, le undici insidie, soprattutto se coperte dal fogliame del bosco circostante, possono cagionare gravi danni agli automezzi in transito ed agli occupanti degli stessi.
Prima del citato tornante, un residente, onde scongiurare danni a persone e cose, bene ha fatto a calare nel vuoto della cassetta una disusata stampante di personal computer ed in un’altra (posta di fronte) un bidone blu, destinato a contenere detersivi industriali. Forse gli stessi ladri hanno rubato anche la copertura (questa in ferro) della vasca fognaria, che si presenta molto più ampia e profonda delle precitate, rimasta protetta dalla mera recinzione di un nastro bianco/rosso.
Ricordiamo che, in passato, analoghe ruberie hanno interessato i tombini, anch’essi in ghisa, della fogna che corre lungo la strada provinciale che dal Santuario dell'Avvocatella congiunge la Frazione del Corpo di Cava; poi riposizionati. Il furto della ghisa, come dell’alluminio e del rame, è un’attività predatoria “prediletta” da quanti non sono avvezzi al lavoro.
Il signor Giulio, stimato residente di via Di Florio, nel richiedere la posa dei dodici coperchi rubati (11 di ghisa ed uno di ferro), auspica in una maggiore vigilanza delle periferie cittadine, fra le quali Croce, da parte delle quattro Forze dell’Ordine cavesi.
Livio Trapanese
Fonte: Il Portico
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