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Cronaca

Dalla Germania una legge contro le fake news e l'odio in rete

Inserito da (redazionelda), mercoledì 5 aprile 2017 17:20:18

Il ministro tedesco della Giustizia, Heiko Maas, ha presentato un progetto di legge contro le fake news. Il testo prevede multe fino a 50 milioni di euro per i colossi tecnologici come Facebook, YouTube e Twitter, che non si impegneranno nella lotta contro la diffusione delle notizie false. Ottenuto il primo via libera, l'obiettivo è ora quello di far arrivare la legge al Bundestag, il Parlamento tedesco, entro l'estate.

 

La legge anti-fake news

La proposta di legge Maas prevede che quelle piattaforme che non accetteranno di rimuovere, entro 24 ore dalla segnalazione, i contenuti ritenuti diffamatori e calunniosi, paghino sanzioni fino a 50 milioni di euro. Ciò che si richiede è che vengano resi inaccessibili tutti i testi, le immagini o i video che incitano all'odio o a reati penali, oppure quei contenuti ritenuti offensivi e diffamanti. Contestualmente deve essere creato anche un sistema di segnalazioni a cui gli utenti possano accedere facilmente. Si tratta dell'azione legislativa più severa intrapresa da un Paese europeo contro i social network, ritenuti i veicoli principali di bufale e contenuti razzisti e violenti.

 

La dichiarazione di Maas

"I social network devono assumersi le loro responsabilità se le loro piattaforme vengono utilizzate per diffondere atti d'odio e fake news penalmente rilevanti", ha dichiarato Maas dopo il via libera al progetto di legge. Secondo il ministro "la rete contribuisce a formare il clima sociale, e la radicalizzazione verbale spesso rappresenta un primo passo verso forme di violenza fisica". Qualche perplessità è stata avanzata in Parlamento. Secondo i Verdi il principale problema del progetto è lasciare nelle mani dei social network la decisione su cosa sia illegale e cosa no, finendo per cancellare molto più di quello che effettivamente va contro la legge.

 

Le proteste

La proposta di legge non piace ovviamente ai colossi della Silicon Valley, che da mesi sono al lavoro su questo tema lanciando manifesti e stanziando fondi per la lotta alle fake news. Ma anche aziende operanti nel settore della comunicazione, attivisti della rete e le associazioni per la tutela dei diritti d'espressione su internet (come la Fondazione Amadeu-Antonio) hanno mosso critiche al progetto, definito lesivo poiché istituirebbe una specie di "polizia d'opinione". Come riporta "Die Spiegel", un portavoce della Fondazione ha dichiarato che "si tratta nei fatti di una limitazione della libertà d'espressione". Da Google paventano un rischio di "overblocking", mentre YouTube teme che per paura delle super-multe, si arrivi a "censurare troppo". Le proteste hanno portato all'inserimento di un passaggio che "ammorbidisce" la modalità del sanzionamento: la multa infatti non scatta appena si registra una violazione. Quel che conta è che il sistema di controllo funzioni. Inoltre, la legge tedesca prevede che i social network inviino anche un report trimestrale sui risultati ottenuti e che abbiano un proprio responsabile presente in Germania.

Fonte: Il Vescovado

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