L'Ascom Confcommercio ha nominato commissario della delegazione cavese Antonio Della Monica, già membro della giunta provinciale dell'associazione dei commercianti. La sua designazione segue le dimissioni di Luigi Trotta, che ha abbandonato l'associazione di cui è stato presidente per 6 anni, e di tutti i membri del consiglio sezionale. «La Confcommercio provincia di Salerno - recita il comunicato ufficiale - ha conferito la nomina di delegato alla riorganizzazione dell'Ascom di Cava de'Tirreni ad Antonio Della Monica, già componente di giunta e consigliere provinciale Confcommercio». Il nome del patron della Cavese ed imprenditore della media e grande distribuzione era nell'aria. Se ne aspettava solamente l'ufficializzazione, anche se il suo incarico è transitorio. «Il mio mandato - spiega Della Monica - è di riorganizzare la sede cavese dopo le dimissioni del consiglio ed entro un mese e mezzo ricostituire l'assemblea che dovrà eleggere il nuovo presidente». La sua nomina, però, scatena le polemiche, soprattutto da parte dell'ex presidente, Luigi Trotta, che non ne condivide la scelta: «Mi sembra strano che la rappresentanza dell'Ascom sia affidata ad un imprenditore e non ad un commerciante. Mi risulta difficile capire il senso di una decisione che mette a confronto interessi contrapposti. Quelli della grande distribuzione non credo possano coincidere con quelli del piccolo commerciante, che rappresenta la forza vitale del commercio cavese di tradizione e la cui salvaguardia è di fondamentale importanza per l'intera economia della città». L'obiettivo di Della Monica è traghettare la sezione cavese verso le prossime elezioni del consiglio e del presidente, ma bisogna avviare una campagna per recuperare tesserati e, soprattutto, rimpinguare le anemiche casse dell'associazione. «La mia scelta - ribadisce Della Monica - è dettata solamente dal ruolo di consigliere provinciale chiamato a dare il suo contributo all'associazione di cui faccio parte da 13 anni. Il mio unico interesse è di ricreare le condizioni di una grande partecipazione, che possa essere una forza trainante per lo sviluppo del commercio cavese. Ma bisogna che tutti si impegnino, soprattutto chi ha già maturato esperienze nella gestione dell'associazione. Lo stesso Luigi Trotta è una risorsa che può essere ancora importante per la Confcommercio. Il mio invito è di partecipare e dare il proprio contributo in un'associazione che a livello nazionale rappresenta una forza fondamentale per il commercio. Un contributo che deve partire proprio da un aperto e leale confronto. Mettiamo tutto in discussione e ricominciamo con uno spirito di grande collaborazione, nell'interesse del commercio, dei commercianti e dei consumatori». All'orizzonte, però, lo spettro di una diaspora verso altri lidi di quanti hanno condiviso le gestione Trotta. «Se ci saranno associazioni che puntano all'esclusivo interesse della città e del commercio tradizionale - annuncia Trotta - mi vedranno sempre disponibile a collaborare». Una proposta che sicuramente ravviverà le polemiche. «Il nostro consorzio di commercianti Emporeum - afferma il presidente Aldo Trezza (Confesercenti) - ha le porte aperte a quanti vogliono impegnarsi per la città. Senza alcun vincolo di appartenenza a qualsiasi sigla sindacale». Il primo scoglio per Della Monica, intanto, è la richiesta di alcuni commercianti di stare aperti il giorno della Befana e la prossima domenica, mettendo in discussione il calendario appena varato dal Comune.
Trotta: «Hanno voluto la mia testa»
È un addio amaro, quello di Luigi Trotta, all'Ascom Confcommercio: «Lascio perché non mi sento più rappresentato, né condivido le scelte che la direzione provinciale ha operato». Qual è stato il punto di rottura? «Mi sono speso senza riserve, in primo luogo per cercare la massima aggregazione possibile. E le dimissioni di tutto il consiglio sono la riprova del buon lavoro svolto. Probabilmente, la mia colpa è di aver messo sopra tutto esclusivamente gli interessi della città e della categoria, che resta un volano importante per l'economia dell'intero territorio». Ma resta il deficit degli associati...«Il mio compito era di rappresentare al meglio l'associazione ed ottenere i maggiori servizi possibili per la categoria. Il resto spettava al settore economico gestito da Salerno».