Tu sei qui: CronacaDemolizioni, il punto del sindaco
Inserito da (admin), giovedì 19 giugno 2008 00:00:00
Gli abbattimenti di opere abusive il tormentone dell'ultimo mese. Veleni, sospetti, Gravagnuolo fa chiarezza. Quale è la situazione attuale sugli abbattimenti? «Dopo i primi quattro, attendiamo il quinto. L'autore dell'abuso, dopo aver perso al Tar, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. È un tentativo credo velleitario. Restano, poi, i tanti abusi per i quali procediamo nell'osservanza delle leggi: concluse le procedure, abbatteremo». Quale è il rapporto con la Procura? «Di reciproco rispetto. La magistratura è un potere indipendente e noi abbiamo le responsabilità della pubblica amministrazione. La Procura ci ha chiesto di fornire informazioni puntuali su circa 150 abusi per i quali le procedure penali si sono concluse. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di abusi parziali, non di intere case. Quasi tutti hanno chiesto il condono ai sensi di legge. Pur essendo in gran parte presumibilmente non condonabili, noi abbiamo il dovere di esaminare le domande e di motivare gli eventuali dinieghi alla concessione in sanatoria».
E con il Pdl? «Questo schieramento ha governato la città dal 2001 al 2005, poi Cava per un anno è stata amministrata da commissari prefettizi. Durante l'Amministrazione di centrodestra, coincidente con un governo nazionale di centrodestra, non sono state mai avanzate al governo interrogazioni, richieste di esatta interpretazione di testi legislativi o petizioni per nuove leggi di condono. La situazione in quegli anni, pur essendo chiarissima nelle sue drammatiche dimensioni, è stata lasciata incancrenire senza uno straccio di iniziativa. Né è stato dato mai mandato agli uffici di tentare una riperimetrazione delle "zone rosse" o di quelle a rilevanza paesaggistica. Oggi mostrano uno zelo in materia che mi pare palesemente strumentale. Per quanto mi riguarda, ho dato mandato ai tecnici per redigere una proposta di riperimetrazione delle zone paesaggistiche e sono disponibile a prendere in considerazione eventuali iniziative in merito a quelle a rischio idrogeologico».
C'è uno scontro con il Comitato "Casa Sicura"? «No. Il Comitato poteva essere uno strumento utile per fornire all'Amministrazione un interlocutore con cui dialogare. Hanno preferito diventare strumento per la propaganda politica. Procedano come credono». A che punto è l'esame delle richieste di condono? «Siamo in forte ritardo. Tengo anche qui a precisare che stiamo parlando dei condoni dell'85, del '94 e del 2003 che abbiamo ereditato per intero. Ho dato indirizzo agli uffici di procedere in ordine cronologico, ma allo stato sono del tutto insoddisfatto dell'attività svolta. Andremo alla costituzione di un'unità organizzativa semplice, di durata semestrale, composta anche da esterni, per l'esame di tutte le pratiche giacenti. In sei mesi possiamo quanto meno licenziare tutte le pratiche '85 e '94. Resterebbero quelle del 2003, più semplici da esaminare».
Fonte: Il Portico
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