Tu sei qui: CronacaDomenica "Dipingi le piazze di pace"
Inserito da (admin), venerdì 2 febbraio 2007 00:00:00
L'Ordine Francescano Secolare e la Gioventù Francescana della provincia Salernitano-lucana organizzano domenica 4 febbraio, a Cava de'Tirreni, la manifestazione "Dipingi le piazze di pace" - Per una cittadinanza a misura della famiglia umana.
"Dipingi le Piazze..." ci richiama la Parola del Signore "Andate ai crocicchi delle strade" (Mt 22,9) e ci porta in presenza l'esempio dell'apostolo Paolo, che nella sua permanenza ad Atene "ogni giorno discuteva sulla piazza principale della città" (cfr Atti 17,17). Il Padre S. Francesco, attento ascoltatore della Parola, scelse per sé e per la sua Fraternità di unire armonicamente il tempo della preghiera e del silenzio con il tempo dell'annuncio del Vangelo sulle strade e sulle piazze dove vive la gente. Figli di Francesco, domandiamo ai nostri fratelli nello Spirito ed a tutti i cittadini di poter discutere insieme, sulle piazze, di cose importanti per una convivenza ordinata alla pace.
Ci rivolgiamo a tutti gli uomini e le donne di buona volontà ed ai rappresentanti della comunità civile e politica perché pienamente coscienti del bene della pace come risorsa fondamentale da porre immediatamente in relazione al bene comune, per determinare assieme un orizzonte in cui lo sviluppo umano dell'uomo sia conseguito nella serenità e nella sufficienza dei beni materiali e spirituali essenziali.
Proponiamo un confronto affinché sia reso possibile l'apporto di tutti a questa prospettiva. Chiamati ad essere cittadini di una comunità a dimensioni mondiali, dobbiamo renderci capaci di dare risposte, facendo del comune destino dell'umanità un itinerario compatibile con l'irripetibile originalità di ciascuno, che ci chiede di riconoscere in ogni nostro prossimo il tesoro di talenti spendibili in favore di tutti.
La nostra civiltà, pur caratterizzata da molteplici differenziazioni, si trova in mezzo a due problemi apparentemente inconciliabili tra loro, che gravano sull'umanità: la salvaguardia del creato, o più comunemente lo sconfinato problema ecologico, e l'imperversare dominante delle leggi economiche, che gettano ombre ed incertezze per il futuro della convivenza umana e che sembrano allontanare, anziché avvicinare, una condizione sociale dove ognuno abbia il necessario per un'esistenza dignitosa. Accanto allo sconvolgimento preconizzato sul piano ecologico, la forza dell'economia appare oggi del tutto svincolata sul piano etico-pratico dai bisogni fondamentali della natura umana. Come non pensare alle milioni di persone, specialmente alle donne ed ai bambini, che mancano di acqua, di cibo, di un tetto? Interi popoli che mancano dei più elementari diritti!
Ecologia ed economia ci richiamano a ciò che costituisce la minaccia più profonda alla pace in questo nostro tempo: l'attacco allo statuto creaturale dell'uomo e la mercificazione del creato e della stessa vita. Riteniamo che queste due grandi aree, ecologia ed economia, riguardanti ambedue "la casa, l'ambiente di vita, il pianeta" dell'uomo, possano e debbano essere armonizzate in un unico orizzonte che abbia al centro la persona umana, cuore della pace.
L'espressione "ecologia della pace", usata dal Santo Padre nel Messaggio per la Giornata della pace, ci appare particolarmente appropriata e capace di riassumere pensieri e progetti di chi ha a cuore le sorti dell'umanità. In questo contesto ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte nel servizio e nelle deliberazioni della società. Queste tematiche sono impegnative e non possono essere risolte con scelte aprioristiche, o definite una volta per tutte. Questo nostro "Dipingere le piazze di pace" è una circostanza che si esprime nel chiedere ai nostri interlocutori di superare assieme a noi ogni atteggiamento di indifferenza.
Un "esserci" assieme per aprire, nelle parrocchie, nelle comunità, tra la cittadinanza, un dibattito che riaccenda la ricerca del bene comune, secondo quella "multiforme ecologia della pace" indicata dal Santo Padre, che richiede a ciascuno ed alla società una profonda conversione per il farsi della pace. Per noi questo tracciato significa anche difesa dei più deboli e custodia del territorio come nostra casa, in relazione a tutti gli altri territori che compongono il pianeta, quindi la ricerca di un nuovo modo di comportarci, imparando ad abitare il mondo in modo più fraterno e solidale.
Sentiamo tutta l'urgenza di accogliere l'appello del Santo Padre a cambiare il nostro modo di vita. Chiediamo con Lui di eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell'economia mondiale e di correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell'ambiente ed uno sviluppo umano integrale per l'oggi e per il domani. Chiediamo un approccio globale e lungimirante ai problemi del disarmo che minano la possibilità della pace, ricadendo ulteriormente sui poveri della terra.
Chiediamo nell'immediato di perseguire l'accelerazione del processo di cancellazione del debito dei paesi più poveri, senza condizionamenti a misure di aggiustamento strutturale, nefaste per le popolazioni più vulnerabili, riparando nel quadro della lotta alla povertà al ritardo sugli impegni assunti, che contribuisce ad accrescere di giorno in giorno la schiavitù di interi popoli. Chiediamo che l'acqua, da fonte di vita trasformata oggi in strumento di speculazione finanziaria, sia sottratta alle regole del mercato, sulla base di un governo condiviso e solidale dell'accesso ai beni comuni fondamentali riconosciuti come diritti umani.
Come francescani, giovani e adulti, ci impegniamo per uno stile di vita che, sostenendo il passaggio da consumatore a cittadino, possa offrirsi come linea di condotta sociale perché ad ogni uomo sia data la stessa dignità. Nella certezza che non potrà esserci pace senza sentirci "abitati dall'altro", intendiamo trovare modi e vie per tradurre istituzionalmente il principio di fraternità e vogliamo condividere con ogni uomo e donna di buona volontà le risorse delle nostre Fraternità come scuola di coltivazione della "pace vera", perché, rendendo onore alla verità dell'uomo ed alla verità della comunità degli uomini, possa fruttificare l'albero della pace e nessuno debba sentirsi escluso dall'unica famiglia umana.
IL PROGRAMMA
In mattinata - Piazza Duomo
- "Gazebo della Pace", con esposizione della mostra fotografica sulle guerre dimenticate
Ore 17 - Raduno presso il Convento San Francesco
- Saluto introduttivo di P. Ciro Stanzione, Assistente regionale dell'Ordine Francescano Secolare
- Presentazione in video del Messaggio della Giornata
Ore 18 - Inizio della Marcia con flambeaux verso il Duomo
A seguire, al Duomo
- Invochiamo la pace con il coro MARIArte
- Saluto di S. Ecc. Mons. Orazio Soricelli
- Preghiera e Benedizione conclusiva
La Fraternità dell'Ordine Francescano Secolare e della Gioventù Francescana Minori d'Italia
Fonte: Il Portico
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