Tu sei qui: CronacaDraghi telefona a Putin per chiedere la pace, oggi nuovo round di negoziati online tra Kiev e Mosca
Inserito da (Redazione LdA), giovedì 31 marzo 2022 11:19:46
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto ieri una telefonata con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Al centro del colloquio l'andamento del negoziato tra la Russia e l'Ucraina e i suoi ultimi sviluppi. Il premier italiano ha sottolineato l'importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale, ribadendo la disponibilità del governo italiano a «contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia». L'omologo russo ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli. I due leader hanno concordato sull'opportunità di mantenersi in contatto.
Nel frattempo, in Ucraina arriva l'ok di Mosca al cessate il fuoco a Mariupol per permettere l'evacuazione di civili e cittadini stranieri verso Zaporizhzhia.
«Le forze armate della Russia dichiarano, esclusivamente con fini umanitari, un cessate il fuoco il 31 marzo a partire dalle 10 del mattino», ha dichiaro il capo del centro di controllo della Difesa nazionale russa, Mijail Mizintsev, secondo quanto riporta l'agenzia Interfax.
Le autorità di Kiev hanno inviato 45 autobus per l'evacuazione di civili, rende noto la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk.
Per domani, 1° aprile, è previsto un nuovo round di negoziati online, ha fatto sapere il capo della delegazione ucraina, David Arakhamia, su Telegram.
«I negoziati continuano ma per ora si tratta solo di parole», ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un nuovo video. «Non crediamo a nessuno, non ci fidiamo di nessuna bella costruzione verbale. C'è una situazione reale sul campo di battaglia. E ora questa è la cosa più importante. Non rinunceremo a nulla. E lotteremo per ogni metro della nostra terra, per ogni nostra persona», ha detto.
Intervistato dai media russi, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha sottolineato che i negoziatori ucraini «hanno confermato la necessità di garantire lo status non nucleare e neutrale dell'Ucraina e la sua sicurezza al di fuori della Nato» e «hanno capito che le questioni della Crimea e del Donbass sono state risolte per sempre».
A Lavrov ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko: «C'è stata un'incomprensione del processo negoziale. Le questioni della Crimea e del Donbass saranno risolte definitivamente dopo che l'Ucraina avrà ripristinato la sua sovranità su di esse».
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Fonte: Il Vescovado
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