E' caccia aperta ai complici del 35enne Francesco Pappalardo, di Cetara, arrestato dalla Polizia di Stato metelliana (diretta dal vice questore Sebastiano Coppola) nei pressi di Piazza De Marinis per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tra cui eroina. L'uomo è stato trovato con varie dosi pronte per la vendita ed un cospicuo gruzzolo di denaro "sporco", ricavato forse dalla vendita degli stupefacenti. Un'intensa operazione ha portato all'arresto di uno dei più importanti fornitori dei tossicodipendenti della Valle. Proprio per scoprire tali canali di approvvigionamento si era proceduto ad un costante monitoraggio dell'area circostante la stazione metelliana. Apparecchiature sofisticate, telecamere, intercettazioni ambientali e telefoniche hanno tessuto la fitta trama della trappola tesa dagli inquirenti. La cattura di Francesco Pappalardo rappresenta senza dubbio un duro colpo per lo spaccio cavese di droga. Proseguono senza sosta, intanto, le indagini di Coppola e soci. Secondo gli inquirenti, infatti, per la sua illecità attività di traffico e spaccio di droga, Francesco Pappalardo doveva avere necessariamente degli appoggi che gli consentivano, una volta giunto a Cava dal piccolo centro costiero, di smistare la droga, accuratamente confezionata e ripartita in dosi, e di ricavarne proventi cospicui, da reinvestire nell'acquisto di altra eroina. Ore di intenso lavoro, quindi, per gli uomini del vice questore Sebastiano Coppola. Si cerca di risalire ai complici cavesi di Francesco Pappalardo. È probabile, comuinque, che l'eventuale droga market non sia allocato in un palazzo del centro cittadino, bensì in una frazione vicina alla zona. Pregiato, visti anche i precedenti, potrebbe essere stato il luogo ideale per gestire il traffico e lo spaccio di droga. Ma è anche possibile che il cetarese Pappalardo stesse aspettando qualche fornitore proveniente dal Napoletano. Anche in questa direzione proseguono le indagini del locale Commissariato di Polizia.