Tu sei qui: CronacaDuomo danneggiato, studenti sott'accusa
Inserito da (admin), giovedì 18 ottobre 2007 00:00:00
Studenti in piazza, ieri mattina, contro la riforma Fioroni, ma sotto accusa questa volta ci finiscono loro. Su tutte le furie la Curia vescovile ed il parroco del Duomo per i danni al sagrato causati dall'accensione di bengala, ma anche automobilisti esasperati per il traffico che hanno causato. Un corteo non autorizzato, quello che si è materializzato all'improvviso - erano le 9 circa - in Viale Crispi, vicino alla villa comunale. Il tam tam era partito nella serata di martedì, racconta qualche studente, via sms ed anche attraverso blog e chat (su internet la nuova frontiera della comunicazione giovanile si chiama www.scuola-zoo.com): «Domani niente scuola, si va in piazza a scioperare».
Appello a cui hanno aderito ieri circa in 200 ragazzi, anche se sulla carta i manifestanti erano migliaia. «Contestiamo il ministro Fioroni per la reintroduzione degli esami di riparazione a settembre - spiegano gli studenti - perché si rischia di essere bocciati per un solo debito formativo». Intanto, hanno bruciato gli striscioni in piazza, sparato mortaretti ed acceso fumogeni sulle scale e sul sagrato del Duomo, danneggiandone la pavimentazione. La manifestazione ha spiazzato anche le Forze dell'Ordine. Dalla Curia sono partite diverse telefonate all'indirizzo del Comando della Polizia Locale e del Commissariato, ma alla fine, dopo una consultazione con l'Arcivescovo Soricelli, si è deciso di lasciar perdere ed evangelicamente soprassedere. Dalla Questura centrale di Salerno, comunque, sono giunte diverse auto di Polizia e Carabinieri ed anche personale della Scientifica, che, armato di telecamera, ha ripreso immagini del corteo per eventuali successive identificazioni.
«È una dimostrazione del nulla, solo l'ennesima occasione per il più classico dei filoni», hanno commentato in molti. Sotto accusa il ruolo delle famiglie e della scuola. «Purtroppo, questi ragazzi crescono sempre più senza guida, né riferimenti - osserva don Rosario Sessa, parroco del Duomo - né riescono a maturare la capacità di valorizzare il diritto sacrosanto della contestazione in atti di confronto dialettico concreto e civile. Manifestazioni come queste sono il segnale di uno sfascio della società, uno specchio dei tempi, dove mancano anche i luoghi per un confronto e dove la politica, la scuola e la famiglia devono seriamente interrogarsi». Dalla politica, però, nessun esempio costruttivo, con toni e confronti più da stadio che da aule parlamentari. Dalla scuola nessun aiuto, sempre meno educatrice e sempre più solo dispensatrice di nozioni. La famiglia, invece, è diventata una barca in traversata solitaria in un oceano di indifferenza.
L'assessore Fasano: «Protesta giusta, forma sbagliata»
Nonostante i disagi e le proteste che hanno provocato, mano tesa agli studenti cavesi dall'assessore alla Qualità dell'Istruzione, Daniele Fasano: «Devo esprimere il mio disappunto per questo modo di manifestare in maniera improvvisata e con atteggiamenti ingiustificabili. Se vogliono, sono disponibile ad incontrare una loro delegazione. Ma credo che facciano bene anche ad interrogarsi su una manifestazione che è stata un fallimento».
Fonte: Il Portico
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