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Emergenza idrica, pozzi a secco nelle frazioni alte

Inserito da Il Mattino (admin), martedì 5 marzo 2002 00:00:00

Nitrati alti, pozzi a secco: si profila un'estate torrida, non solo dal punto di vista climatico, ma anche da quello del normale approvvigionamento idrico. Sono risultate allarmanti le analisi, effettuate direttamente alla fonte, delle acque potabili di quasi tutti i pozzi della Valle. I valori riscontrati dai rilievi della scorsa settimana vanno tutti oltre la soglia di tollerabilità di 50mg/l stabilita dalle leggi comunitarie. L'aumento dei valori non riguarda solo i pozzi che storicamente soffrono di questo problema: ogni fonte, infatti, è risultata positiva. Questo, in sé, non è da ritenere un problema, considerato che la città dispone di due impianti di denitrificazione perfettamente funzionanti, tanto da depurare le acque dei pozzi dalla presenza dei pericolosi nitrati. Inoltre, la miscelazione effettuata nei serbatoi con l'acqua proveniente dal Consorzio dell'Ausino diluisce la pesantezza del liquido nostrano per poi essere immesso in rete. Ma a creare allarme sono i livelli molto bassi delle riserve idriche. Pozzi, quindi, quasi a secco, a causa della scarsa piovosità dell'autunno 2001 e dell'inverno che sta per terminare.

I segnali

Le avvisaglie di un futuro poco roseo già si riscontrano nelle zone alte della città metelliana, dove la scarsa pressione dell'acqua non consente un normale utilizzo delle caldaie a gas metano e provoca la fuoriuscita di sabbia e terriccio dai rubinetti, soprattutto nelle prime ore della giornata. Le sonde pescano praticamente in prossimità dei fondi dei pozzi, ed inevitabilmente portano in rete acqua mista a nitrati in grosse concentrazioni. E, se a questo si aggiunge una rete di distribuzione idrica antiquata, che disperde nel suo tragitto il 40% delle risorse, ecco spiegati i continui momenti di crisi. Cause naturali o materiali, che comunque riaprono vecchie polemiche risalenti alla costruzione della galleria ferroviaria di Santa Lucia, al dissennato uso dei fertilizzanti inorganici e dei pesticidi chimici in agricoltura. Una ridda di voci e di accuse che non apportano soluzioni al problema. «Sperare solo nella inclemenza del tempo - afferma Carmine Adinolfi, consigliere comunale del Partito popolare - è riduttivo e fatalista. Occorrono interventi radicali e non basati sull'emergenza del momento». Una soluzione che deve necessariamente coinvolgere i Comuni limitrofi ed i vari Consorzi. «Sarebbe auspicabile l'istituzione di un Consorzio regionale - dice Antonio Armenante (nella foto), capogruppo dei Democratici di Sinistra - con finanziamenti più rilevanti ed uno studio del territorio più approfondito. Penso ad una sorta di banca dell'acqua, dove tutti possono attingere in tempi di disagio. Da soli non riusciremo a trovare una soluzione idonea». «Bisogna sensibilizzare i cittadini - afferma Fortunato Palumbo, consigliere di Alleanza nazionale - ad un uso più corretto dell'acqua. Gli sprechi danneggiano la collettività: mi riferisco all'utilizzo improprio dell'acqua potabile per uso agricolo ed industriale». «Il problema più urgente - dichiara Umberto Ferrigno, consigliere comunale di Forza Italia - riguarda la rete di distribuzione idrica vecchia e corrosa, che dovrebbe essere completamente rifatta. Occorrono grossi finanziamenti e questo è un problema politico».

Fonte: Il Portico

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