Tu sei qui: CronacaEra appena diventato papà
Inserito da (admin), mercoledì 26 ottobre 2005 00:00:00
Una notte di speranza. Di dolore e sconforto. Una notte di morte ad una settimana appena dalla gioia più grande, quella di una figlia. Michele Del Vecchio, fisiatra cavese, deceduto nel terribile incidente all'imbocco di Fratte, da poco più di una settimana era diventato padre di Benedetta. «La sua principessa», come ricordano i suoi familiari accorsi all'ospedale "San Leonardo", dove si trova la salma. Secondo le testimonianze di alcuni suoi colleghi, subito dopo l'incidente Michele avrebbe chiesto di avvertire i suoi familiari, la moglie nella loro nuova casa in via Balzico, papà Aniello, professore di Disegno alla Scuola Media "Balzico", e la madre Ines Farano, insegnante di Lettere all'Istituto "Carducci". «All'improvviso la situazione è precipitata. Michele non ce l'ha fatta», raccontano i colleghi. Ieri mattina la notizia ha fatto il giro della città, dove sono in tanti a conoscere la famiglia del giovane medico scomparso, vista la professione dei genitori ed il lavoro di Michele. Dopo aver frequentato il Liceo Classico, Michele si era iscritto a Medicina e, insieme ad altri neo medici cavesi, aveva frequentato il Policlinico napoletano prima di avviarsi alla professione medica. «In quegli anni - ricordano gli amici - Michele frequentava molto il Club Universitario, dove si ritrovava con i suoi amici, tutti suoi coetanei, oggi rispettati professionisti». Dopo la laurea e la specializzazione, aveva deciso di avviare la professione privata. Da qualche anno aveva aperto un centro fisiatrico nei pressi della Sede dell'Inps, a pochi passi dalla sua abitazione, ed aveva coronato il sogno del matrimonio. «Era nel pieno della sua vita - ricordano gli amici - aveva un centro avviato, si era sposato e solo da pochi giorni aveva avuto una bimba. Era un ragazzo semplice. Lo ricordiamo la domenica mattina a spasso per il centro a parlare di calcio e di sport in generale, di cui lui era un grande appassionato». Una manciata di secondi: tanto è bastato per distruggere un'esistenza serena. «Una persona perbene, una pasta d'uomo, sempre disponibile. A nome di tutti i medici della Continuità assistenziale esprimo il nostro cordoglio. Siamo davvero costernati»: con queste parole Germano Baldi, dirigente della Continuità assistenziale di Cava, ricorda l'amico e collega Michele Del Vecchio. «Sono a Roma - dice il medico cavese - ed ho appreso la terribile notizia della sua morte solo in queste ore. Non riuscivo a crederci. Mi hanno spiegato che si è trattata di una terribile fatalità, che ha distrutto la vita di una persona amabilissima. Michele era sempre disponibile con me, come con gli altri nostri colleghi. Era nel pieno della vita, nella fase più bella e più appagante. Da poco era diventato padre e stava lavorando per ottenere altre soddisfazioni e successi professionali, a cui peraltro già aveva abituato i familiari ed i colleghi». Questa mattina i funerali nella Cattedrale del Duomo.
Fonte: Il Portico
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