Tu sei qui: CronacaGli immobili comunali per la rinascita sociale
Inserito da (admin), mercoledì 28 gennaio 2004 00:00:00
Fare dei contenitori comunali la molla per lanciare la città verso lo sviluppo non solo dell'associazionismo, ma dell'intera economia della Vallata. È la sfida che lancia il consigliere comunale dei Ds Antonio Armenante. «Un'occasione su cui ragionare - dice - da non sprecare riempendoli con uffici distaccati del Comune». Cava de'Tirreni possiede un patrimonio immobiliare ricco, ma inutilizzato, come il mercato coperto di via Biblioteca Avallone; incompiuto, come il Palazzetto dello Sport di Pregiato; dismesso, come le Circoscrizioni - l'ex Pretura, l'ex Eca, l'ex convento di San Giovanni, l'ex carcere e l'ex palestra - tutte al centro storico, con solo Villa Rende ai Pianesi; o prossimamente restituito alla città, come la Manifattura Tabacchi di Viale Crispi. L'Amministrazione ha un piano preciso: destinare l'ex mercato coperto agli uffici del Settore Tecnico; la Circoscrizione di Passiano al Comando della Polizia Municipale; Villa Rende, invece, ospiterà gli uffici del Settore Urbanistica; la Manifattura di Viale Crispi, che per fine 2004 dovrebbe essere definivamente lasciata dall'Eti, si trasformerà in un grande polo di cultura e formazione universitaria, sede di corsi di laurea, di moda e spettacolo, attraverso una convenzione con l'Università di Palermo; il complesso di San Giovanni, ex Pretura compresa, con un project financing pubblico-privato diventerà una struttura alberghiera e teatro. «Perché, invece, non destinare - propone Armenante - l'ex Circoscrizione di via Biblioteca Avallone alle associazioni? Una ricchezza della città che andrebbe sostenuta, un punto di aggregazione e di confronto tra le tante realtà associazionistiche cavesi, che in questo modo avrebbero la possibilità di crescere e diventare sempre di più un punto di riferimento per i giovani, oltre che sviluppare la loro attività con enormi benefici sociali per la città». Altro punto: Villa Rende. «Potrebbe diventare un punto di prima accoglienza per quanti hanno bisogno di trovare assistenza, di ascolto per tanta gente che convive con storie di degrado, gestito da associazioni di volontariato sociale». La Manifattura di Viale Crispi, invece, per rilanciare l'intera città. «Sono circa 25mila metri quadrati - dice Armenante - che potrebbero diventare una città per i bambini. Un progetto importante da gestire con l'imprenditoria privata, che farebbe diventare Cava un punto di riferimento, almeno per il Sud Italia. Un'iniziativa unica, che attraverso percorsi ludici, ma anche culturali e scientifici, sarebbe in grado di creare flussi turistici importanti, con ricadute facili da immaginare in termini di occupazione per l'economia cittadina e per le stesse casse dell'Erario comunale».
LA REPLICA
Sono circa 185 le associazioni cavesi. Un patrimonio della città intorno al quale orbitano migliaia di ragazzi, ma non solo. «Andrebbe fatto - dichiara Fortunato Palumbo, consigliere comunale di An e presidente di "Amici della Natura" e di "Black & White" - un serio monitoraggio di quelle che effettivamente fanno attività. Ma la priorità va al funzionamento della macchina comunale. Poi si può ragionare su proposte alternative per le associazioni o destinazione di contenitori».
Fonte: Il Portico
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