Tu sei qui: CronacaGoverno, Draghi annuncia dimissioni in Consiglio dei Ministri: «La maggioranza di unità nazionale non c'è più»
Inserito da (Redazione LdA), giovedì 14 luglio 2022 19:39:44
Intorno alle 7 e un quarto, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è giunto al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Prima, l'aveva anticipato durante il Consiglio dei ministri che si è tenuto alle 18.15 a Palazzo Chigi: «Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c'è più».
«È venuto meno - aveva detto il premier ai ministri - il patto di fiducia alla base dell'azione di governo. In questi giorni da parte mia c'è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell'interesse di tutti gli Italiani. Grazie».
La Borsa di Milano, intanto, ha chiuso a -3,44% e bruciato 17 miliardi. Spread a 206,6 punti, rendimento del Btp decennale a 3,34%. L'Europa guarda all'Italia «con preoccupato stupore», ha detto Gentiloni.
Prima del Cdm, Draghi aveva avuto un colloquio di un'ora con il presidente della Repubblica. Mercoledì riferirà alle Camere. Ora le ipotesi sono due: il voto in autunno o il varo di un esecutivo tecnico che scriva la legge di bilancio prima di portare il paese alle urne.
Nel frattempo, se Renzi intende «lavorare per un Draghi-Bis da qui ai prossimi mesi per finire il lavoro su PNRR, legge di Bilancio e situazione ucraina», la Meloni sbotta: «È ora di dare libertà ai cittadini di votare. Dobbiamo chiedere al capo dello Stato che questo parlamento venga sciolto».
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Fonte: Il Vescovado
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