Quella che sembrava essere stata un'aggressione sessuale, pare non ci sia mai stata. Grazia Severino, la studentessa universitaria di Pompei trovata in fin di vita con le gambe spezzate in un box auto, non sarebbe stata aggredita.

Ma aveva compiuto un gesto estremo. A rivelarlo sono i genitori agli inquirenti: la 24enne era in cura da uno psichiatra da due anni perché era caduta nel vortice buio dell'anoressia. Non aveva mai accettato il suo corpo, tanto da privarsi del cibo e diventare magrissima.

Perciò, ieri pomeriggio, riporta La Stampa, si era introdotta in un anonimo condominio di Pompei e si era lanciata dal quarto piano attraverso la finestra condominiale. Cadendo si è rotta il bacino e le gambe ed è spirata in ambulanza.

Quei tagli sull'addome che avevano fatto pensare a un'aggressione se li era procurata da sola. Disperati, i genitori raccontano che Grazia «era in cura da uno psichiatra da due anni, ma rifiutava di prendere le medicine». Lo specialista l'aveva visitata proprio stamattina e l'aveva trovata profondamente turbata.

(Foto: Pixabay)

Leggi anche:

Orrore a Pompei: violentata e accoltellata, ritrovata con le caviglie spezzate. Grazia muore a 24 anni