Tu sei qui: Cronaca‘I cani randagi non sono un pericolo'
Inserito da Il Salernitano (admin), venerdì 12 settembre 2003 00:00:00
Si torna a parlare del caso randagismo. Questa volta però, nonostante le aggressioni a persone cavesi da parte di randagi, c'è qualcuno che difende quelli che una volta erano considerati amici dell'uomo, ma che ora sono sott'accusa per essersi macchiati di episodi di violenza a danno di uomini, donne e bambini. A difenderli è la signora Clelia Santacroce, che ha scritto una missiva al sindaco Messina per far capire che le cose in città stanno diversamente da come vengono descritte, onde evitare che il caso randagismo, inesistente a detta dell'attempata signora, diventi un mezzo di strumentalizzazione politica. Clelia Santacroce, vedova, una vita trascorsa a Cava, lavora presso il capoluogo partenopeo, dove ha anche due figli laureandi. Il lavoro fuori sede costringe la firmataria della lettera ad alzarsi presto la mattina e raggiungere Napoli con il treno. Durante il breve tragitto da Piazza San Francesco alla stazione, la signora incontra alcuni cani che si trovano in una cuccia acquistata dagli abitanti del circondario, di cui Messina ha permesso l'installazione e dalla quale escono solo per procacciarsi il cibo, spesso donato loro dai residenti. Clelia continua il suo racconto dicendo che in zona ci sono altri due cani, di dimensioni più piccole, adottati da due famiglie, visto che indossano collari con rispettive medagliette di identificazione. Ed è bello vederli dormicchiare davanti al "San Francao". Continuando il suo pellegrinaggio quotidiano, l'anziana signora giunge dinanzi alla pompa di benzina dell'Agip, i cui proprietari accudiscono gelosamente un meticcio beige. «In tutti questi anni - commenta la Santacroce - che io stia o non stia con il mio cane, non sono mai stata aggredita da qualsiasi tipo di cane, randagio o non. E' ridicolo parlare di contagio e di malattie infettive solo per cani randagi e dare la colpa all'A.S.L., perché anche quelli "appadronati" possono essere portatori di malattie, come anche altri esseri viventi, tra cui ratti, uccelli e gatti». I cani della Valle - sottolinea ancora Clelia Santacroce - godono di ottima salute e sono assistiti dalle rispettive famiglie adottanti. Non vivono in branco, non è un safari e non c'è bisogno di passeggiare per Cava "armati", come sostengono alcuni. In definitiva, per l'anziana signora la Valle non soffre di randagismo.
Fonte: Il Portico
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