Tu sei qui: CronacaIl consigliere regionale Francesco Borrelli aggredito a Napoli: lo insultano e gli spaccano il cellulare
Inserito da (Maria Abate), lunedì 16 dicembre 2019 16:56:10
«Questa mattina sono stato allertato da alcuni residenti dei Quartieri Spagnoli, stanchi del solito parcheggio selvaggio che blocca le strade. Mentre ero intento a registrare sui social la situazione, fra auto parcheggiate male, rifiuti per strada, e persone sugli scooter senza casco con bimbi in sella, alcuni dei trasgressori mi hanno avvicinato spontaneamente iniziando ad offendermi e minacciarmi. Pretendevano di circolare con minorenni in sella senza casco e ritenevano fosse una cosa legittima e in qualche modo legale. Alcune frasi rivoltemi sono aberranti: "Il camorrista è solo una persona che vuole fare la sua vita, fin quando non mi dà fastidio non ho niente da vedere". Qualcosa di incredibile. "Se passa il figlio di una signora che getta i rifiuti lungo la strada e la chiami incivile fa bene a metterti con la testa in un ce**o", "Codardo", "Vigliacco". Due energumeni hanno affermato, addirittura, che per fare le riprese devo chiedere a loro il permesso. Ormai determinati personaggi ritengono di essere i proprietari di interi pezzi di città. Queste sono solo alcune delle affermazioni assurde, fin quando uno di loro mi ha aggredito spintonandomi, afferrandomi con forza e lanciando per aria il mio cellulare, distruggendomelo». Lo ha dichiarato ieri, 15 dicembre, Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi. Borrelli, infatti, è in prima linea nel denunciare le brutture della sua città, effettuando riprese che posta su Facebook, e risulta scomodo a molte persone.
«Si tratta delle stesse persone che - ha spiegato Borrelli - mi hanno aggredito prima dell'estate in via San Liborio poiché pretendevano di andare in controsenso, senza casco e con un neonato a bordo e stavano pure investendo una signora su una sedia a rotelle. Siamo alle solite, i classici energumeni che credono di risolvere tutto con la violenza e la sopraffazione. Mi sono recato immediatamente dalle forze dell'ordine e ho sporto denuncia identificandoli con nome e cognome. Non c'è altro modo per fargli capire che viviamo in un paese civile regolato da leggi. Il problema vero è che i delinquenti e i criminali soffrono il fatto che vada nei territori per mostrare il degrado che hanno creato. Non si conta più ormai il numero di aggressioni e minacce ricevute e che ricevo quotidianamente. Non esiste alcuna alternativa per determinati soggetti che la tolleranza zero, il massimo della pena e la revoca della patria potestà per i camorristi e i delinquenti incalliti».
Fonte: Positano Notizie
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