Tu sei qui: CronacaIl racconto delle vittime della ritorsione
Inserito da (admin), venerdì 28 novembre 2003 00:00:00
Stavano raggiungendo Vietri sul Mare per andare a pesca, ma sulla loro strada hanno trovato un gruppo di ragazzi allucinati dalla rabbia e dal desiderio di vendetta. La loro auto è stata fermata da un cordone di persone armate, soltanto perché arrivava dalla città "nemica". Sono stati aggrediti brutalmente perché, quando hanno chiesto di passare, hanno parlato con un chiaro accento nocerino. A due giorni dal terribile raid punitivo, organizzato dai tifosi rossoneri, due ragazzi di Nocera di appena 20 e 19 anni (sulla cui identità manteniamo l'anonimato) raccontano gli attimi di terrore che hanno vissuto e l'aggressione subita senza alcuna ragione: «Erano in 5-6, forse anche di più. Avevano delle catene, delle spranghe e dei cappelli di lana abbassati fino agli occhi per non farsi riconoscere. Erano allucinati e colpivano come furie». Il più giovane, che ha riportato ferite al naso ed alle spalle, spiega come sono finiti nel mirino del gruppo di ultrà della Cavese, radunati a Piazza Nicotera dopo la notizia dell'arrivo in città dei tifosi nocerini: «Purtroppo, non ci siamo accorti in tempo di quello che stava accadendo e così non siamo riusciti a sviare il pericolo. Eravamo a bordo della nostra auto, diretti a Vietri sul Mare per andare a pescare. Sulla Statale 18, all'altezza della Chiesa di Santa Maria dell'Olmo, ci siamo imbattuti nell'inferno. Quel gruppetto di ragazzi ci ha accerchiato. Ci hanno chiesto se eravamo di Nocera e, non appena hanno sentito il nostro accento, si sono scatenati». Stando alla ricostruzione fornita agli investigatori, i due giovani sono stati colpiti con dei cocci di bottiglia. Anche la loro auto è stata fortemente danneggiata. Solo l'intervento della Polizia ha evitato conseguenze peggiori. Dopo pochi attimi sono arrivati anche i soccorsi, prestati dal medico del 118 e dagli operatori dell'Humanitas. Solidarietà anche dai cavesi, che hanno condannato l'episodio di violenza ingiustificato.
Fonte: Il Portico
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