Tu sei qui: CronacaImprese giovanili: cambiano le regole
Inserito da Il Denaro (admin), giovedì 13 dicembre 2001 00:00:00
Cambiano le regole per gli incentivi all'imprenditoria giovanile in Campania. La Giunta regionale ha, infatti, varato nei giorni scorsi, nell'ambito del nuovo piano di sviluppo industriale della Campania, messo a punto dall'assessore alle Attività Produttive Gianfranco Alois, un nuovo disegno di legge che dovrà essere approvato dal Consiglio regionale. Il disegno di legge punta a coprire il «vuoto» legislativo creatosi, in termini di sostegno alla nascita di nuove imprese giovanili, dopo l'abrogazione della «vecchia» legge regionale n. 28 del 1993 (già modificata, tra l'altro, dalle leggi n. 23/96 e 18/2000), disposta dall'articolo 4 della legge regionale n. 10/2001 «Disposizioni di finanza regionale per l'anno 2001».
Gli obiettivi
Finalità comuni degli interventi, che promuoveranno in maniera integrata l'autoimprenditorialità e l'autoimpiego dei giovani in Campania, sono: favorire l'ampliamento della base produttiva e occupazionale e creare nuove opportunità di inserimento per le fasce svantaggiate. Più in particolare, il disegno di legge punta a:
- promuovere l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro;
- incoraggiare l'attività imprenditoriale e professionale, migliorando l'accesso al finanziamento ed ai processi di innovazione;
- contribuire alla creazione di un ambiente favorevole all'integrazione socio-economica dei soggetti svantaggiati, sostenendo l'imprenditorialità e la professionalità, in particolare di fasce svantaggiate quali i disabili e gli immigrati;
- diffondere la cultura d'impresa, incentivando la formazione e la professionalità di nuovi imprenditori nel rispetto del principio dell'uguaglianza sostanziale e delle pari opportunità;
- privilegiare iniziative imprenditoriali promosse dagli studenti, attraverso la cooperazione tra scuola, università ed impresa.
Vediamo, dunque, lo schema di agevolazione previsto dal disegno di legge rispettivamente per la promozione dell'autoimprenditorialità e dell'autoimpiego.
Autoimprenditorialità
La Regione Campania intende incentivare lo sviluppo di nuova imprenditorialità, sostenendo la creazione di piccole e medie imprese costituite prevalentemente da giovani. Potranno accedere ai contributi le piccole e medie imprese di nuova costituzione, con sede legale ed operativa in Campania, di cui almeno i due terzi dei soci e dei componenti dell'organo amministrativo, alla data di presentazione della richiesta di agevolazione, siano di età compresa tra i 18 ed i 35 anni ed abbiano la residenza in Campania da almeno due anni. Facilitazioni sono previste per i soggetti appartenenti a categorie svantaggiate: in questo caso il limite massimo di età da rispettare per i due terzi dei soci passa a 40 anni, mentre il periodo minimo necessario di residenza nella Regione scende ad un anno. Le imprese dovranno essere organizzate nelle forme di società di persone, di capitali oppure cooperative. Per quanto riguarda, invece, i settori di attività economica, sono ammessi alle agevolazioni le piccole e medie imprese operanti nei settori industria, artigianato, commercio, turismo e servizi alle imprese. Sono, invece, esclusi dal finanziamento i settori previsti dall'articolo 1, comma 2, del regolamento Ce 70/2001. Le agevolazioni saranno erogate sotto forma di contributi a fondo perduto per investimenti in immobilizzazioni materiali, immateriali e servizi (calcolati in percentuale delle relative spese oppure in percentuale dei costi salariali connessi ai posti di lavoro creati) ed ancora per le spese di gestione (in rapporto al volume d'affari realizzato nei limiti del «de minimis»). Le agevolazioni dovranno riguardare investimenti non superiori a 700.000 euro (poco più di 1 miliardo e 350 milioni di lire). Tale limite massimo scende a 200.000 euro (395 milioni di lire) per le imprese di servizi.
Autoimpiego
Passando alla seconda tipologia d'interventi, la Regione Campania favorirà l'inserimento professionale dei giovani privi di stabile occupazione, anche attraverso il sostegno alla creazione di imprese di piccola dimensione e la promozione di attività in forma di lavoro autonomo. Gli incentivi in questo caso sono riservati alle microimprese di nuova costituzione, con sede legale ed operativa in Campania. La forma ammessa è quella di impresa individuale, società di persone o cooperativa, in cui il titolare o almeno i due terzi dei soci e dei componenti dell'organo di amministrazione abbiano, alla data di presentazione della richiesta di agevolazione, i seguenti requisiti:
- età compresa tra i 18 ed i 35 anni;
- residenza in Campania da almeno due anni;
- assenza di stabile occupazione.
Anche per l'autoimpiego, così come nel caso dell'autoimprenditorialità, sono previste condizioni di favore per i soggetti appartenenti a categorie svantaggiate: il limite massimo di età, prima citato a proposito dei due terzi dei soci, viene elevato a 40 anni ed il periodo di residenza necessario è diminuito ad un anno. Sono ammessi agli incentivi, inoltre, i lavoratori autonomi, singoli o associati, che alla data di presentazione della domanda siano in possesso dei seguenti requisiti:
- età compresa tra i 18 ed i 35 anni;
- residenza in Campania da almeno due anni;
- assenza di stabile occupazione;
- sede della propria attività in Campania.
Il limite di età è elevato a 40 anni, ed il periodo di residenza è diminuito ad un anno, per i soggetti appartenenti a categorie svantaggiate. I settori ammessi alle agevolazioni per microimprese e lavoratori autonomo sono: industria, artigianato, commercio, turismo e servizi alle imprese. Anche stavolta sono esclusi dal finanziamento i settori previsti dall'articolo 1 del Regolamento Ce n. 69/2001. Gli aiuti potranno essere erogati nel limite previsto dal «de minimis» (massimo 193 milioni di lire ad impresa in tre anni) e comunque per investimenti non superiori a 75.000 euro (poco più di 145 milioni di lire). Entro sessanta giorni dall'approvazione del disegno di legge da parte del Consiglio regionale, la Giunta provvederà ad emanare il regolamento di attuazione, in maniera da disciplinare le modalità operative di accesso ai contributi.
Priorità regionali
Così come già accade nell'indicatore regionale di valutazione dei progetti per importanti strumenti agevolativi nazionali, quali la legge 488/92 e la 215/92, anche per i nuovi incentivi all'imprenditoria giovanile la Giunta potrà decidere di attribuire priorità in fase di assegnazione dei contributi alle iniziative provenienti da specifiche parti del territorio regionale oppure in particolari settori da privilegiare.
Cumulabilità
I nuovi incentivi all'imprenditoria giovanile non potranno essere cumulati con altre agevolazioni finanziarie regionali, nazionali o comunitarie, nel caso in cui, se messi in relazione agli stessi costi ammissibili, facciano superare la soglia dei 193 milioni di lire di contributi concessi ad una singola impresa nell'arco di tre anni. Le risorse necessarie al finanziamento dei progetti potranno essere prelevate, oltre che dal bilancio regionale, anche dai fondi Por previsti per la misura 4.2, azione «f».
Fonte: Il Portico
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