Nella notte tra il 15 e il 16 marzo, durante un concerto della band DNK, si è verificato un terribile incendio che ha distrutto la discoteca Pulse a Kocani, in Macedonia del Nord, causando la morte di 59 persone e oltre 100 feriti.

Le fiamme sono state innescate da fuochi pirotecnici utilizzati all'interno del locale, provocando il panico tra le circa 1.500 persone presenti. Molte vittime sono morte per asfissia o ustioni, mentre altre sono rimaste gravemente ferite nella fuga disperata.

Tra le vittime figura Andrej Lazarov, calciatore 25enne dello Shkupi di Skopje. Il giovane atleta, originario della Croazia, è deceduto per le ustioni e l'intossicazione da fumo dopo aver cercato eroicamente di aiutare altri presenti a mettersi in salvo. Il suo club ha diffuso un commovente comunicato: "Andrej ha dimostrato coraggio e umanità fino all'ultimo momento. Il suo gesto eroico rimarrà per sempre nei nostri cuori".

Le indagini hanno rivelato che la discoteca operava con una licenza falsa ed era priva delle più basilari norme di sicurezza. Il proprietario del locale è stato arrestato insieme ad altri organizzatori dell'evento.

Il sindaco Ljupco Papazov si è dimesso, pur dichiarando di non avere responsabilità dirette sull'accaduto. Il ministro degli Interni Pance Toskovski ha denunciato la corruzione sistemica che avrebbe permesso al locale di operare illegalmente nonostante un'ispezione ministeriale nel 2024.

La Macedonia del Nord ha proclamato sette giorni di lutto nazionale per commemorare le vittime, molte delle quali giovani tra i 14 e i 24 anni. I feriti più gravi sono stati trasferiti in ospedali locali e persino all'estero, in Bulgaria, Serbia e Grecia, per ricevere cure specialistiche.