Denunciato per lesioni gravi il commerciante di Pagani alla guida della Renault Scenic che si scontrò con il tre ruote su cui viaggiava Andrea Ferrara, il pastore di 75 anni di Contrapone morto nell'impatto, mentre il figlio Luigi, ferito, è ancora in coma al reparto di terapia intensiva dell'Umberto I di Nocera Inferiore. È questo il primo atto formale annunciato dalla famiglia Ferrara per cercare di scoprire la verità su quanto accaduto quel terribile mercoledì mattina sulla strada che da San Martino conduce alla zona industriale. Mentre proseguono le indagini avviate dal magistrato Polito, titolare dell'inchiesta, gli avvocati Marco ed Alfonso Senatore, legali della famiglia Ferrara, hanno nominato un perito di parte, l'ingegnere Antonio Scafuri, che cercherà di ricostruire la dinamica dell'incidente, al momento ancora avvolta dal mistero. Il consulente tecnico ha già chiesto alla Procura di Salerno copia dei verbali stilati dai Vigili Urbani e dalla Polizia locale, dove sono raccolti i risultati dei primi rilievi, oltre alle deposizioni rilasciate dai testimoni. L'inchiesta giudiziaria avviata in queste settimane si intreccia al dramma che la famiglia Ferrara sta vivendo. Ancora sconvolta dalla scomparsa del loro caro ed in trepidante attesa per le sorti di Luigi, il primogenito rimasto coinvolto nell'impatto mentre era al fianco del padre a bordo dell'Ape. L'uomo è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'Umberto I di Nocera Inferiore. Stando agli ultimi referti medici, le sue condizioni restano gravi. Luigi ha perso conoscenza subito dopo l'incidente e, dunque, non ha potuto fornire spiegazioni sulla dinamica dell'incidente. Ad essere ascoltato dagli agenti della Polizia Municipale è stato il commerciante di Pagani che si trovava alla guida della Renault Scenic, scontratasi con il tre ruote. Gli agenti, inoltre, avrebbero raccolto altre testimonianze tra parenti e conoscenti della vittima accorsi sul luogo dell'incidente. Nei giorni successivi alla tragedia, poi, sarebbe saltato fuori anche un supertestimone. Qualcuno che avrebbe raccontato di aver visto i due mezzi scontrarsi. Gli inquirenti mantengono stretto riserbo sul contenuto delle presunte rivelazioni. Mentre non si esclude l'ipotesi, avanzata nelle ore successive all'incidente, della presenza di una terza auto, sfuggita dalla scena subito dopo l'impatto. Se venisse provata questa tesi, si renderebbe concreta la possibilità di una manovra di sorpasso. Al momento, però, non ci sono ancora certezze.