Tu sei qui: CronacaIncrocio della morte, residenti in rivolta
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 14 febbraio 2005 00:00:00
Il Comitato cittadino della località Monticelli intende portare in tribunale l'Amministrazione comunale per i mancati interventi nel cosiddetto incrocio della morte in via Delle Arti e dei Mestieri, a S. Lucia. La denuncia alla Procura della Repubblica è già pronta. I cittadini di via Monticelli sono sul piede di guerra soprattutto dopo la morte dell'anziano Vincenzo Santoriello, investito lo scorso 16 dicembre da una macchina che andava a forte velocità. Ma il decesso di Santoriello è solo l'ultimo fatto irreparabile raccontato all'interno della missiva, la terza per giunta, inoltrata alle istituzioni cittadine ed alle Forze dell'Ordine, al fine di attuare un intervento risolutore sull'incrocio della morte. In prossimità della rotonda di Padre Pio hanno rischiato la stessa sorte di Santoriello altre due persone: una signora investita in modo lieve da un'auto ed un residente che stava percorrendo la strada con il suo cavallo, solo per fortuna scampato ad un tragico investimento. Per non parlare dei numerosi incidenti stradali nella zona. Il Comitato, rappresentato dal prof. Pasquale Scarlino, chiede interventi mirati, come la scarificazione della strada, l'installazione di dissuasori di velocità e di un semaforo. Richieste mai esaudite. L'Amministrazione comunale, però, non ha alcuna competenza per eventuali interventi strutturali, visto che il tratto che collega via Giuseppe Vitale, strada provinciale 138, e via Giovanni Cesaro, strada provinciale 360, in cui rientra l'incrocio della morte, è strettamente di competenza dell'Area di Sviluppo Industriale. Ed al Comitato che lo accusa di non aver provveduto alla messa in sicurezza dell'incrocio, il sindaco Messina ha inviato una secca risposta, sottolineando come la strada sia di competenza dell'ente industriale, guidato da Felice Marotta. «Vorremmo ricordare - replicano i residenti nella lettera - che la sicurezza è parte integrante del diritto di un cittadino e, soprattutto, di chi lo rappresenta. Nessuno di noi ha la bacchetta magica, tanto meno l'Amministrazione. Se l'intervento si materializza solo con la presenza sporadica delle Forze dell'Ordine, allora non risolveremo mai i nostri problemi». Un altro punto su cui batte il Comitato è l'illuminazione. La risposta del sindaco non si è fatta attendere: «E' impossibile trasformare una strada industriale in una cittadina, con tanto di marciapiedi ed illuminazione. I cittadini non possono lamentarsi. La verità è che tutte le case del comparto ASI dovevano andare giù secondo il Piano industriale, ma diverse circostanze politiche hanno portato i residenti a conservare in piedi le proprie dimore. Sono umanamente addolorato per quanto accaduto al suocero del presidente Scarlino, ma credo si debbano rendere conto che non si può uscire in strada come se si stesse passeggiando in centro». Più che sollecitare l'ASI ad intervenire, dunque, sembra che il Comune non possa fare nulla. I cittadini, intanto, si dicono pronti ad attuare lo sciopero della fame, ad incatenarsi nel prossimo Consiglio comunale e ad occupare la strada, per ottenere maggiore sicurezza nell'incrocio maledetto.
L'ASI chiamata ad intervenire
Ora l'Area di Sviluppo Industriale è chiamata ad assumersi le proprie responsabilità, che dribbla dal lontano 1992, quando fu aperta la strada, che è al servizio della nuova zona industriale. Se è vero che il Piano industriale non prevede impianti di illuminazione e strutture pedonali, in ossequio al Codice della Strada, però, la strada di comparto doveva essere dotata di marciapiede almeno su un lato e di pubblica illuminazione. Certo, con questi interventi comunque non sarebbe diventata come un'arteria del centro, ma almeno sarebbe stato garantito quel minimo di sicurezza per cui oggi i cittadini protestano. Ora l'ASI è chiamata ad intervenire. Se non lo ha fatto finora per mancanza di fondi, adesso non può più celarsi dietro queste giustificazioni. A disposizione, infatti, ci sono i fondi regionali per la sicurezza stradale (avendo l'ASI partecipato al bando regionale in merito), con cui il Consorzio potrebbe costruire le attese infrastrutture. Ma l'ente industriale potrebbe anche partecipare al nuovo bando regionale per l'installazione di apparecchiature per il rilevamento della velocità. Al di là del marciapiede e dell'impianto d'illuminazione, comunque, neanche l'ASI può fare di più. L'incrocio della morte, infatti, è a norma di legge e realizzato in ottemperanza del Codice della Strada. La rotatoria è dotata di passaggi pedonali, di segnaletica orizzontale e verticale, con segnaletica d'obbligo e di precedenza, nonché di isole spartitraffico.
Fonte: Il Portico
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