Tu sei qui: CronacaL'on. Baldi: «Nessun avviso di garanzia, querelo Pannullo»
Inserito da (admin), lunedì 3 dicembre 2012 00:00:00
Il consigliere regionale Giovanni Baldi respinge al mittente le pesanti accuse lanciate dall’ex assessore Mario Pannullo nel corso di due interrogatori avvenuti alla presenza del sostituto procuratore Vincenzo Montemurro e del tenente colonnello Gianfilippo Simoniello. Lo scorso sabato mattina, presso lo studio del suo legale, l’avv. Pasquale Adinolfi, l’on. Baldi ha convocato una conferenza stampa per fare chiarezza in merito alla sua posizione.
«Insieme all’on. Baldi - ha esordito l’avv. Adinolfi - abbiamo ritenuto necessario ed indispensabile fare chiarezza, in maniera definitiva, sulle notizie che lo vedono tirato in ballo nell’inchiesta giudiziaria. E’ giunto il momento di sgombrare il campo da queste calunnie che giungono costantemente da determinate persone. Da un punto di vista legale, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna notizia ufficiale di coinvolgimento del dott. Baldi in procedimenti penali per reati di qualunque genere, così come non c’è mai stata alcuna perquisizione. Non abbiamo nessun atto che ci consente legittimamente di difenderci da accuse che abbiano un fondamento. Associare tutto ciò a dichiarazioni che sono state fatte ai magistrati nel corso di queste indagini, e mi riferisco nella fattispecie al signor Pannullo, non significa che sia già stato aperto un procedimento penale. Il compito della magistratura - ha concluso il legale - è quello di verificare la fondatezza di queste dichiarazioni, che non hanno alcun senso accusatorio e che nulla hanno a che fare con i fatti contestati ai soggetti che già sono stati raggiunti da provvedimenti cautelari».
L’avvocato Adinolfi, inoltre, ha annunciato di aver ricevuto mandato da Baldi di querelare per calunnia l’ex assessore Mario Pannullo.
A prendere la parola subito dopo è stato il consigliere regionale cavese Giovanni Baldi. «Allo stato non sono stato raggiunto da alcun avviso di garanzia. Sapere dai giornali e dalle tv che fossi indagato, senza che io avessi mai ricevuto nulla, fa molto male. E’ vero che c’è un’indagine in corso sulla base di alcune dichiarazioni, ma ho piena fiducia nell’operato della magistratura e sui riscontri che faranno per chiarire questa situazione. Ai miei concittadini voglio dire che sono molto sereno, perché non ho commesso nessun reato, la mia coscienza è pulita. Sono molto sorpreso, però, sul fatto che queste persone, che prima hanno condiviso con me un percorso politico importante, improvvisamente infangano e calunniano la mia persona».
Il consigliere regionale del Pdl respinge fermamente al mittente le accuse avanzate da Mario Pannullo, il quale nell’interrogatorio avrebbe parlato di una regia politica “superiore” rispetto alla sua estromissione dalla Giunta Galdi. «Non sono mai state fatte pressioni - ha tuonato Baldi - Pannullo è diventato assessore perché era stato uno dei più votati nella lista “Cava per le Libertà” e non è stato certo nominato su mia indicazione. Pannullo ha ricevuto la delega alla Manutenzione solo perché era più consona per uno come lui alla prima esperienza politica ed amministrativa. Questa delega gli è stata tolta dal sindaco, quindi bisognerebbe chiederne a Galdi le motivazioni. Pannullo, poi, si ritrovò con un’altra delega, quelle alle Attività produttive ed alla Polizia locale, ma poco dopo, sempre su volontà del sindaco, gli furono ritirate anche queste deleghe. Non ho mai condizionato l’operato del sindaco, né tantomeno quello di Pannullo, il quale ha sempre svolto la sua attività di assessore liberamente. L’ho soltanto invitato ad interessarsi di più alle frazioni perché sono abbandonate a se stesse. Se questo è un reato, allora è finita la democrazia. Chi mi conosce, sa bene la diligenza e la mia imparzialità che dalla mia professione ho traslato nell’attività politica. Rigetto tutte queste delle calunnie, perché sono trasformazioni di cose dette in buona fede, di suggerimenti e consigli che ho dato a Pannullo. Quanto emerso in questi giorni m’ha molto amareggiato, perché vengono colpite la mia dignità e la mia moralità, che ho ampiamente dimostrato in tanti anni di attività politica. Sono certo - ha concluso Giovanni Baldi - che l’autorità giudiziaria verificherà fino in fondo queste dichiarazioni fatte contro la mia persona. Dal canto mio, sono disponibile a chiarire la mia posizione dinanzi all’autorità giudiziaria».
Valentino Di Domenico
Fonte: Il Portico
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