Tu sei qui: CronacaLa bellezza "celata" del Castello
Inserito da (admin), venerdì 29 agosto 2014 00:00:00
Il Castello di Sant’Adjutore anche quest’anno è off-limits per i visitatori ed i turisti in vacanza a Cava de’ Tirreni. A sollevare di nuovo il caso del maniero inaccessibile è stato l’episodio che nei giorni scorsi ha visto protagonista una famiglia di turisti francesi, desiderosi di ammirare il panorama mozzafiato della città metelliana e di passeggiare lungo il sentiero che cinge la storica rocca, ma costretti a fare dietrofront davanti al solito lucchetto che sigilla ed impedisce l’ingresso. Per i cittadini cavesi uno schiaffo in pieno volto ad una città che tenta a più riprese di affermare la propria vocazione turistica; per i residenti in zona uno scempio che si completa con la preoccupante situazione di abbandono ed incuria circostante.
La problematica del Castello chiuso non è certo nuova, con continui appelli rivolti al sindaco Galdi negli anni scorsi. È stata, inoltre, più volte fatta richiesta di rendere accessibile il plesso storico almeno nei week-end estivi e soprattutto che venisse attuata un’opera di riqualificazione dell’intera area, compresa la rocca, che permettesse di valorizzare uno dei luoghi più emblematici e rappresentativi dell’identità storico-culturale della città. Tuttavia, un’altra estate è sopraggiunta e volge quasi al termine senza che alcun provvedimento sia stato preso. L’idea che Galdi aveva in mente di attuare era tanto monumentale quanto forse utopica: un ripristino della parte originale della struttura, un recupero delle mura ciclopiche, dei passaggi e delle torri, che sarebbero stati appositamente illuminate. Il tutto con un finanziamento Unesco di 2 milioni di euro, di cui purtroppo ancora non si è vista l’ombra.
Nel frattempo però - salvo occasioni speciali - l’area resta completamente abbandonata a se stessa. I motivi del divieto d’accesso sono da rintracciare in alcune criticità del tratto che conduce al Castello e nell’inagibilità di alcune zone. Il cancello installato a metà strada, tuttavia, non è stato in grado di tenere alla larga vandali e ladri. Numerosi, infatti, sono stati i tentati furti, tra cui quello riuscito nell’ottobre del 2013, quando una storica campana del Castello venne trafugata ad opera di ignoti, mentre fortunatamente fallì il colpo per trafugare anche l’altra campana, quella più grande.
Fanno da sfondo al malcontento generale le condizioni in cui versa il resto dell’area. In località Pineta La Serra, la strada che conduce all’antica Chiesetta di Santa Maria a Toro un tempo rappresentava il punto migliore per godersi l’impareggiabile vista della valle metelliana, chiusa tra il verde dei Monti Lattari e l’azzurro del Mar Tirreno. Oggi l’asfalto che rendeva agevole il sentiero risulta in più punti rialzato e danneggiato dalle radici dei secolari arbusti che spuntano dal sottosuolo. Inoltre, cespugli e rovi ostacolano il passaggio e gli squarci di panorama restano totalmente celati. Ed ancora, le panchine che cingono il percorso e che erano state installate per chi avesse voluto rilassarsi e godersi la vista, che spazia fino al Vesuvio, al momento risultano per la maggior parte divelte ed inutilizzabili.
Per tutti questi motivi è nell’aria una nuova richiesta d’attenzione indirizzata all’Amministrazione e numerose sono le proposte di soluzione (tra affidamento a terzi oppure destinazione museo) volte a salvaguardare la struttura.
Giuseppe Ferrara
Fonte: Il Portico
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