Tu sei qui: CronacaLa città si mobilita per l'ospedale
Inserito da (admin), martedì 10 marzo 2009 00:00:00
La festa della donna si è trasformata a Cava in una battaglia per il diritto alla salute: l'insegnante Alessandra Gigantino ha promosso una petizione popolare contro la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale "Santa Maria dell’Olmo e Costa d’Amalfi" ed il suo declassamento in Primo Soccorso.
Nello scorso fine settimana, dinanzi al Santuario di San Francesco ed al Duomo, sono stati installati stand e banchetti per una raccolta di firme da presentare al sindaco per incitare il suo intervento nella questione e per impugnare il provvedimento dell’Asl. La promotrice dell’iniziativa ha chiesto la partecipazione delle mamme, delle nonne, delle figlie e di tutti gli abitanti di Cava, per denunciare la grave situazione.
Migliaia di adesioni da parte dei cittadini metelliani, preoccupati per il grave danno alla collettività: accogliere la delibera significherà dislocare tutte le persone colpite da un’urgenza, quali infarti, ischemie, incidenti stradali e sul lavoro, presso altre strutture, come il nosocomio di Nocera Inferiore.
Le conseguenze saranno gravi: il dirottamento degli interventi da "codice rosso" in altri ospedali, soprattutto con il caos ed il traffico veicolare, sarà causa di mancati soccorsi e di operazioni non tempestive. Difficoltà anche per le persone che non chiamano il 118, ma si recano direttamente in ospedale. Come sarà possibile salvare vite umane se non ci saranno più gli strumenti necessari per intervenire?
La polemica contro i tagli e contro l’ipotesi di declassamento unisce cittadini, personale medico e paramedico, tutti a far fronte comune per evitare che la proposta diventi esecutiva.
Nella delibera 1025, approvata il 31 dicembre scorso dall’ex direttore generale dell’Asl Sa1, Giovanni Russo, non è stata definita con esattezza la data in cui avverrà il passaggio da Pronto a Primo Soccorso.
Alberto D’Anna, nuovo direttore generale dell’Asl Salerno 1, durante la Conferenza dei Sindaci del 23 gennaio scorso, ha garantito che avrebbe sviluppato una soluzione alternativa. Ma ad oggi, l’impegno preso per il 20 febbraio è stato disatteso. Indiscrezioni parlano di una serie d’incontri di D’Anna con i sindaci dei Comuni dell’Asl.
Intanto la cittadinanza, allarmata, si mobilita. All’iniziativa della Gigantino si affiancano manifesti, trasmissioni radiofoniche e giornali. E non solo. È nato un gruppo su Facebook, “Salviamo la sanità a Cava”, ideato dall’Assoutenti e dagli operatori ospedalieri.
Fonte: Il Portico
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